Dici Italia, e inevitabilmente nei nostri pensieri passano uno per uno i vari momenti di gioia e senso di orgoglio nazionale che questa maglia azzurra ci ha saputo trasmettere nel corso del tempo, si va dal più recente rigore di Fabio Grosso che sancì la vittoria del mondiale tedesco 2006 in quella lunghissima e sofferta finale con gli eterni rivali Francesi, alle esultanze di Rivera nella famosa Italia-Germania 4-3 e di Paolo Rossi al mondiale spagnolo 1982, fino ad arrivare alle immagini in bianco e nero dei nostri primi 2 mondiali vinti da quella invincibile corazzata azzurra degli anni '30. Bellissime emozioni, ma purtroppo è ancora viva la delusione dell'ultimo mondiale Brasiliano dove la nostra nazionale si è rivelata un vero e proprio flop non riuscendo a passare neanche la fase a gironi. Avventura che è stata una vera e propria debacle sia dal punto di vista dei risultati, che dal punto di vista umano dove abbiamo assistito a una vera e propria spaccatura dello spogliatoio diviso tra nuove e vecchie leve che hanno fatto di tutto per non creare quello spirito di gruppo che è stato sempre uno dei nostri punti di forza in passato nelle circostanze già citate prima, dove forse si è vinto non perchè eravamo i più forti ma proprio perchè vi era un unità di gruppo stabilissima. E la nuova federazione guidata dal contestato Carlo Tavecchio, riparte proprio da questa prerogativa, affidandosi a un vero condottiero come Antonio Conte che fa del suo credo calcistico il lavoro di squadra e di gruppo escludendo le così dette "primedonne" e tutti coloro che non dimostrano sul campo e fuori di essere dei veri uomini e non dei ribelli. Proprio su questo punto inizia l'avventura del neo commissario tecnico: 19 Agosto 2014, prima conferenza stampa di un visibile emozionato e determinato Antonio Conte che esordisce così, " Tutti sognano di diventare ct dell’Italia”;Perdere è un po’ come morire, sono qui per portare questa mentalità. Tutti dovranno impararlo e meritarsi giorno per giorno questa maglia”. Dalle parole infatti si passa ai fatti, dove le convocazioni parlano chiaro. Fuori il contestatissimo Mario Balotelli e dentro i suoi fedelissimi juventini, ma anche ragazzi che sul campo si sono contraddistinti come dei veri e propri lottatori, Zaza, Immobile, Florenzi, Giaccherini, e così via. Da qui quindi si riparte, dalle urla di un grintoso Conte e da un gruppo di giovani e meno giovani ragazzi vogliosi di riportare in alto questa amatissima e gloriosissima maglia azzurra, con la speranza di poter ancora gioire tutti insieme appassionatamente come i vecchi tempi. La strada è lunga e piena di insidie, di fronte a noi ci aspetta un calcio sempre più in una fase nuova, dove anche la partita meno temuta con qualche nazionale sconosciuta può dare dei grossi problemi. Lo sa bene Conte, lo sappiamo bene tutti noi, ma siamo qua tutti pronti a dare battaglia. Quindi Forza Italia, rialzati e combatti!!!!