Diciassette febbraio, ore 22:40: negli spogliatoi di Marassi due sentimenti opposti. Spogliatoio rossoblù dei padroni di casa: entusiasmo alle stelle per una vittoria che oggettivamente può mettere la parola fine al discorso salvezza pur senza l'ausilio della matematica. Nello spogliatoio degli ospiti una sensazione che sa di dejà vu, già vissuta troppe volte in questi anni... Silenzio, rabbia, tensione e incredulità. Ecco, da tifoso non nerazzurro, ma da tifoso del calcio, io mi chiedo perché in un ambiente come quello nerazzurro non ci sia quell'INTERISMO che brucia così forte nel cuore dei tifosi. Abbiamo avuto la juventinità di Conte per ritrovare una Juve protagonista abbandonata e frastornata da un settimo posto in campionato, ora ci stanno provando a Milano sponda rossonera, con l'orgoglio simbolo di mille vittorie e battaglie Gattuso. Perché all'Inter no?

Ai nerazzurri serve quel qualcuno che faccia capire ai più che li non si è in vacanza, che quella maglia l'hanno sudata e onorata grandi giocatori e grandi uomini, dai Mazzola e Facchetti al più recente e amato Zanetti, vero esempio di professionalità fuori e dentro il campo. Serve far sentire il peso di quei colori di quella storia che ha relegato la società nerazzurra a grande del nostro calcio. E non mi voglio abbassare ai soliti commenti faziosi dei tifosi di parte, che grideranno scandalizzati ma grandi quanto? Ecco, io sono tifoso bianconero ma prima di tutto del calcio e per me Inter, Juve e Milan devono essere le nostre tre punte di diamante nel panorama europeo e mondiale, per storia, appeal e blasone. Ecco perché nel mio cuore dopo la juventinità di Conte, e l'essere cuore rossonero di Gattuso, mi piacerebbe vedere e mettere alla prova l'enorme passione e amore dell'uomo ragno Walter Zenga a Milano sponda nerazzurra.