La vittoria di Cagliari ha fatto risorgere dall’oblio decine di tifosi affossati dalle prodezze di Suso degli ultimi mesi, per altri, come per il sottoscritto si è trattato di un buon Milan che è cosa diversa da un bel Milan.

Scontato vedere nella prova di Ibra, praticamente da fermo, uno degli aspetti più positivi: il gladiatore è ancora un fuoriclasse, fastidiosissimo, rognoso ed immancabile per gli avversari. Leao in tutta franchezza deve sbattersi almeno il triplo e per tutti i novanta minuti per essere giudicato a pieni voti.

Ottimo a mio avviso Benaccer, autorevole e senza paura: sbaglia ancora un po’, ma almeno ci prova contrariamente a gente come Biglia o Rodriguez che furbescamente se ne sono sbattuti alla grande dal primo minuto in rossonero. Continuo, non me ne vogliano, a considerare Kessie e Calhanoglu due profili assolutamente decontestualizzati anche col 4-4-2: se a Castillejo riconosco uno sbattimento fuori dal normale per sopperire all’evidenza che non può essere il quarto di destra del centrocampo del Milan, e se almeno ieri Kessie ha giganteggiato dal punto di vista fisico (quando quello tecnico è da incubo), per il turco si capisce ancora meno che per lo spagnolo di Cadice cosa ci stia a fare in questa squadra visto che oggi l’imperativo è innescare di continuo le due punte in modo assolutamente preciso quindi escludendo Suso a vita. Ma il turco pare clamorosamente intoccabile.

In sostanza il Milan ha finalmente offerto una prova di forza, probabilmente imposta dal gigante svedese, autentico e reale  allenatore. Rimane evidente che in questo Milan più concreto che spettacolare (un 4-4-2 non lo è quasi mai), occorrano come più volte ribadito un vero centrocampista da affiancare a Bennacer ed un esterno rapido e preciso. Entrambi gli acquisti saranno il vero banco di prova per la società considerando il fatto che, se dovessero mettere a segno questi due o tre profili, avrebbero fatto più della metà del lavoro che dovranno necessariamente compiere a giugno.

L’ingaggio di Ibra dimostra infatti dove si sarebbe potuti arrivare se soltanto non si fosse toppata completamente la sessione mercantile del 2019. Tecnico in primis.