Hai vinto battaglie in ogni dove, armato solo del tuo leggendario coraggio.
Sei stato gigante tra i giganti, simbolo per generazioni di un calcio tanto sbarazzino e leggiadro, quanto efficace e mastodontico. Interprete perfetto di un ruolo che negli anni hai prima scoperto, e poi re-inventato con il tuo talento, sei stato capace di farti amare nell’angolo più remoto del globo terraqueo.
Ma anche di farti odiare, Zlatan, perché è destino dei campioni dannati come te separare.
Dividere.
Polarizzare.
Sul personaggio, certo, mai sul talento.
Hai portato agli occhi di tutti una superiorità psico-fisica a tratti imbarazzante, la mentalità dell’eroe al servizio di una macchina perfetta.
Ti abbiamo guardato e ammirato nel tuo pellegrinaggio intercontinentale perché tu, zingaro tra gli dei, hai voluto regalare un pezzo di te a migliaia di persone unite da bandiere diverse.
Perché di Ibra ce n’è per tutti, anche se Ibra non è per tutti.
Sei simbolo e crocevia culturale, un’effige di integrazione positiva. Ma anche di sviluppo e determinazione.
Oltre una decade del calcio mondiale ti ha visto protagonista indiscusso, per tutto quello che sei.
I tuoi gol impossibili, il tuo carisma.
Il tuo essere persona in un mondo di personaggi.
Oggi hai qualche anno in più, ma già soltanto il suono burbero della tua voce farebbe ancora tremare i polsi ad almeno metà dell’odierna Serie A. Vero, hai deciso di esportare il tuo genio anche oltre il confine europeo ed alimentare in maniera decisiva lo sviluppo in un Paese che fa dello sviluppo stesso la propria ragione di vita.
E che ha scelto te come re, ancora una volta.
Ma noi ti conosciamo bene, Zlatan, e non saresti tu se non avessi ancora qualche magia parcheggiata nel tuo infinito cilindro di meraviglie.
Puoi togliere Ibra dal ghetto, ma non il ghetto da Ibra.
lo dissi tu, ripensando ai lontani, ma ancora così presenti giorni passati a Rosengard.
Oggi hai qualche anno in più, e l’opportunità di chiudere nel modo più onorevole e leggendario la tua già incredibile carriera: mettendo al primo posto il rispetto della vita umana.
Ogni appassionato di calcio, in ogni angolo più remoto del globo terraqueo, spera in cuor suo di vederti, questa volta immortale, alla corte del tuo compagno di tante battaglie Sinisa Mihajlovic.
Uno che come te al calcio ha dato orgoglio e dignità nel momento in cui ce n’era più bisogno. Potervi vedere insieme a lottare per lo stesso obiettivo, potrebbe essere la più grande lezione che il calcio possa dare ai tuoi e ai nostri figli.
Alle ultime pagine di un libro che rimarrà custodito con vanto e gelosia nella biblioteca storica del calcio mondiale, è giunto il momento di scrivere quella più bella, Zlatan, quella che prevaricherebbe i confini dello sport per annidarsi nella sfera culturale e più intima di ogni singolo tifoso.
Di ogni singolo bambino che con la tua maglia ha rincorso un pallone con il sorriso sulle labbra.
Ora tocca a te.
Stupiscici ancora, Ibracadabra.
#IBRABOLOGNA
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