Dei suoi vent’anni ha la fame. Della sua Serbia, lo sguardo fiero. Del campione, le stigmate. Dusan Vlahovic è concentrato sulla salvezza della Viola, ma l’idea romantica di un suo rinnovo sembra l’estrema illusione di un calcio che non c’è più. Più probabile l’approdo in una big: Roma, Milan… estero?
L’uomo. “Testa a sabato per la prossima guerra. Uniti per un solo obiettivo, non molliamo niente!”, queste le parole postate sul suo profilo Instagram dopo il match contro l’Atalanta. Serbo del 2000, la guerra l’ha vissuta (per sua fortuna) solo nei racconti dei familiari e sui libri di storia. Ma lo spirito da guerriero, quello è parte del suo DNA e del suo gioco: la ferocia nella corsa, la voglia di mangiarsi il campo, la forza dirompente nel caricare la difesa e la cattiveria sotto porta (maturata di recente). Pochi sorrisi per la stampa. Mascella contratta e pugni chiusi anche durante l’esultanza. Un numero 9 dai piedi buoni. In verità, uno meglio dell’altro, il sinistro, in questa stagione diventato letale. Ad oggi 16 le segnature, quasi tutte con il mancino: su azione, su punizione, dagli 11 metri. Ma solo un gol di testa, quello contro la Samp, troppo poco per un gigante di 1,90! Uno dei fondamentali su cui lavorare per il talento serbo che non si sente per nulla arrivato: “Mi concentro sui miei punti forti e deboli. Ogni giorno provo qualcosa di diverso– così in un’intervista a Repubblica. Nel frattempo, la Fiorentina si gode la sua esplosione, che può rivelarsi determinante ai fini della permanenza in Serie A.
Numeri e mercato. Gol salvezza, quelli del serbo, che continua la sua scalata alla classifica dei migliori bomber della storia viola: superati Simeone e Jovetic (a quota 14 reti nelle loro migliori stagioni a Firenze) e Kalinic a 15; nel mirino Mutu con 17 reti e Gilardino con 19. Numeri di tutto rispetto anche guardando fuori dai confini nazionali: tra gli under 21 in Europa meglio di lui solo l’extraterrestre Haaland, 21 volte a segno in campionato. Alle sue spalle, giovani di indiscusso talento: Kean con 12 gol, Abdallah Sima, diciannovenne attaccante dello Slavia Praga, con 11 gol e Jonathan David del Lille, fermo a 10 gol. Tutti prospetti che con ogni probabilità animeranno il prossimo mercato. Intanto, sul serbo si comincia a sondare il terreno.
Tra i club che hanno manifestato un interesse: la Roma, che potrebbe salutare Dzeko a fine stagione; il Milan, un altro giovane da affiancare a papà Ibra (fresco di rinnovo).
Ma non solo Italia: anche Atletico Madrid, Tottenham e Arsenal monitorano l’attaccante ex Partizan. Sicuri che la Fiorentina voglia cederlo? Secondo Calciomercato, la valutazione che ne fa la società viola è intorno ai 50 milioni. Se così fosse, potrebbe essere la mossa di Commisso per spaventare le pretendenti. Ma per convincere il calciatore a restare servirà ben altro: una rosa competitiva, un adeguamento di stipendio e la garanzia che la prossima stagione il guerriero serbo possa lottare per qualcosa di più della salvezza.
Chiara Saccone
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