Una giornalista quest'anno chiese a Guardiola in uno dei rari momenti di black out di Halland: "Perchè sta facendo pochi goal secondo lei?" e Guardiola rispose: "Perchè non lo serviamo abbastanza!". Risposta senza possibilità d'interpretazione e diretto richiamo al gioco di squadra.
Tutto questo non viene mai fuori dalle risposte di Allegri sul rendimento di Dusan Vlahovic. Max canta sempre la stessa canzone basata sui concetti della tranquillità, della crescita tecnica, della troppa foga... ma non si riferisce mai alla prestazione della squadra.
Contro l'Inter, per esempio, in Coppa Italia Kostic non ha mai o quasi crossato. Oltre ai probelemi fisici che lo hanno fermato a ottobre sicuramente i difetti della squadra hanno acquisto la situazione di Dusan.
Non a caso, in campionato contro la Lazio, appena è entrato Chiesa, con la contemporanea presenza in campo di Di Maria, nonostante fosse dolorante per l'infortunio a inizio gara, ha messo il pallone di testa di poco fuori.
Vlahovic non è messo nelle condizioni di far esplodere tutto il suo potenziale e non è il calciatore ideale per il gioco di Allegri. L'allenatore livornese ha sicuramente grandissimi meriti a tenere in equilibrio un gruppo sotto l'attacco dalla FIGC perfettamente allineata alle direttive Uefa. Meriti che comunque non vanno a nascondere i difetti congeniti di Allegri, che di fatto non è riuscito mai a dare un gioco alla squadra.
La personalità vista quest'anno è dovuta alla reazione a una situazione extracalcio, come l'ha giustamente definita lui, mai vista nella storia del calcio.
Nella maggior parte delle partite della Juve di quest'anno Vlahovic si è trovato spesso in mezzo a praterie in solitaria dovuta alla propensione della squadra ad abbassarsi anche contro squadre della zona retrocessione. Un modulo come il 3-5-2 che esclude ogni possibilità di vedere Di Maria e Chiesa insieme il giorno in cui saranno finalmente disponibili entrambi come titolari, protagonisti del cambio di passo della squadra nell'ultima mezz'ora di Roma.
L'impressione, infine, che si ha da fuori, è che Vlahovic non sia un leader nello spogliatoio e che quindi abbia bisogno anche lui di una spinta dal gruppo perchè, in conclusione, il calcio è un gioco di squadra.
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