25 agosto 2013: Pepito Rossi torna a fare gol in gare ufficiali e si candida ufficialmente a trascinatore dei viola.
15 settembre 2013: Gomez crack, ginocchio andato e stop di 7/8 settimane (poi diventate 6 mesi)
20 ottobre 2013: Rossi si carica ufficialmente la Fiorentina sulle spalle e la porta alla vittoria contro la Juventus segnando una tripletta storica.
06 gennaio 2014: Altro crack, stavolta tocca a Pepito, legamenti compromessi e carriera a rischio, Fiorentina che perde una delle sue colonne portanti.
16 febbraio 2014: Una Fiorentina allo sbando ritrova Gomez ma non riesce a ritrovare sé stessa.
13 marzo 2014: Super Mario si carica finalmente la viola sulle spalle e segna un gol pesante ( e bellissimo) contro la Juventus in Europa League.
Tutta questione di testa. è questo il grande limite della Fiorentina 2013/14. Con Pepito in campo, la squadra acquistava sicurezza e fiducia: il talento italo americano trascinatore di un team che puntava in alto. Con la sua assenza, non si era perso solo un giocatore di fondamentale importanza ma anche la vera identità di una bellissima squadra, incapace di andare avanti senza il suo leader. La Fiorentina, senza Rossi, ha annaspato su tutti e tre i fronti in cui competeva; nonostante ciò, è riuscita a portare a casa una finale di Coppa Italia e una qualificazione agli ottavi di Europa League, segno che sotto le macerie lasciate da quel nefasto infortunio, c'era ancora qualcosa che ardeva, che faceva pressione per uscire. Con Gomez, finalmente, siamo riusciti a rivedere in campo quella sicurezza che mancava da troppo. Il tedesco, con quel gol, ha dato una svolta importante alla stagione dei viola, togliendo definitivamente tutti i paletti mentali che ostacolavano l'armata di mister Montella. Ora gli avversari sono avvisati, a Firenze non si scherza più: chi vuole vincere contro questa ritrovata Fiorentina deve strapparle la vittoria di forza, altrimenti dovrà soccombere sotto gli attacchi gigliati. Con il Chievo sarà una partita importante, non tanto per il campionato, che purtroppo sembra essere già indirizzato verso una lotta per il mantenimento del quarto posto, ma per far capire a tutti che la Fiorentina non ha più voglia di concedere terreno agli avversarsi.
Giovedì 20, al Franchi, la partita che può decidere una stagione: chi vince porta a casa non solo la battaglia, ma tutta la guerra. E con uno stadio pieno e 11 giocatori con la bava alla bocca, la Juventus sa che dovrà sudare contro l'unica squadra che, esattamente 5 mesi prima, l'ha sconfitta in campionato.
23 Novembre 1980
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