Il quadro che si sta delineando fa presagire ad un possibile imminente anno 0 per il Napoli.
Tante, troppe voci parlano di malessere da parte di qualche giocatore e della probabilità che a giugno le strade del club partenopeo e di Maurizio Sarri possano dividersi. Andando ad analizzare gli anni del tecnico toscano sulla panchina azzurra, si posso fare molteplici elogi per lo stile di gioco trasmesso, il Napoli si avvicina al modello Barça, ma anche molte critiche per i pochissimi risultati positivi ottenuti. Ed ecco che incombe la parola rivoluzione.
Ma questa da dove deve iniziare? Senza alcun ombra di dubbio dalla mentalità del presidente, restio a pagare profumatamente campioni che potrebbero far fare il salto di qualità tanto desiderato. De Laurentiis è alla continua ricerca dell'occasione, come fu per Higuain e Callejon, ma non è sempre detto che la fortuna sorride.
Una cura maniacale dei bilanci che come un'arma a doppio taglio fa bene, ma anche male. Bene perché con i tempi che corrono anche nel calcio l'aspetto finanziario va sempre monitorato, ma nel contempo penalizzi altri aspetti. Il caso Verdi ne è la dimostrazione. Mai come in questa sessione invernale ci sono stati così tanti giocatori dall'indiscusso valore sul mercato (parlo di Deulofeu e Lucas Moura), ma la prima scelta è ricaduta sul giocatore meno costoso, piuttosto che spendere 10-15 milioni in più per il giocatore dei blaugrana (che poi può essere che arriverà e sarò felice di essermi sbagliato). Se solo il presidente avesse una maggiore volontà di osare, prendendosi ovviamente i rischi, il Napoli avrebbe più possibilità di recitare un ruolo da protagonista in Italia e in Europa.
Ma torniamo al discorso iniziale. Sarri potrebbe andare via. Nei grandi club, i cicli non durano in eterno per cui la separazione sarebbe più che corretta. Ma a farmi storcere il naso è il nome del papabile successore ossia Gianpaolo. Attenzione, applausi al tecnico della Samp per quello che sta facendo, ma non ha un profilo internazionale come quello che ha Allegri o Spalletti. L' allenatore ideale per il Napoli deve avere una mentalità proiettata all'Europa. Sarà sicuramente impossibile, ma un tecnico come Mancini o Conte sarebbe perfetto per la piazza. Dalla scelta del timoniere si delinea la strada, forse è arrivato il momento della svolta.
Capitolo giocatori. La storia della clausola di Mertens mi sa di bugia per non rivelare una possibile cessione estiva così come pare giunta al capolinea l'avventura di Callejon, dato ormai da qualche sessione nella lista dei partenti. La rivoluzione dovrebbe partire con l'arrivo di Inglese, lasciato al Chievo a farsi le ossa. Reina è sempre più lontano e sicuramente non mancheranno le offerte per Koulibaly e Ghoulam. Per la fascia Grimaldo è un nome caldo e ben vengano questi nomi giovani, ma che danno garanzie nell'imminente e per il futuro.
In estate parleremo di cantiere Napoli? Il tempo ci darà tutte le risposte.
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