Lo spagnolo Alejandro Valverde si è laureato campione del mondo di ciclismo, vincendo la volata ristretta a quattro corridori al termine di una gara molto selettiva, disputatasi nell'impegnativo circuito austriaco di Innsbruck.
Per Valverde è stato il coronamento di una lunga e gloriosa carriera, che l'ha visto protagonista sia nelle classiche di un giorno e sia nei grandi giri a tappe, un po' in controtendenza col ciclismo moderno, che vede spesso primeggiare corridori che sono specializzati o in corse a tappe o in corse in linea, senza più l'ecletticità dei corridori di un tempo.
Dopo due secondi posti e quattro terzi posti, finalmente la maglia di campione del mondo per il trentottenne spagnolo!
E' stato sicuramente un bel mondiale, a causa del percorso duro con diverse salite che hanno provocato una netta selezione e portato al traguardo un manipolo di soli quattro corridori, regolati in volata da Valverde che ha preceduto nell'ordine: il francese Bardet, il canadese Woods e l'olandese Dumoulin. Al quinto posto, con una manciata di secondi di distacco, si è classificato l'italiano Gianni Moscon.
Ancora una volta, col campionato mondiale spostato a fine settembre, ha trionfato un ciclista reduce dal giro di Spagna, l'ultima corsa impegnativa prima del mondiale.
Un commento va fatto sulla tattica adottata durante la corsa dalle varie nazionali, in particolare dalla squadra italiana, che ha voluto recitare un ruolo da protagonista, probabilmente non adeguato al valore assoluto attuale dei ciclisti italiani; quando la squadra azzurra si è messa a tirarre il gruppo, a circa 30/40 chilometri dal traguardo. ha provocato una certa selezione che però, fra le vittime più illustri ha fatto anche quella del suo capitano Vincenzo Nibali. E' sembrato paradossale vedere una squadra accelerare l'andatura del gruppo, per staccare il proprio capitano!!
La squadra italiana si è comportata come se al suo interno vi fosse uno dei favoriti, cosa che non era e che non è più da diversi anni, dai tempi del pluricampione del mondo Bettini.
La Spagna, che pure aveva in squadra il favorito Valverde, oltre ad altri potenziali protagonisti quali Mas e gli Izaguirre, è quasi sempre stata alla finestra, lasciando l'onere della corsa alle altre nazionali, in particolare Francia e Olanda, che pure avevano al loro interno diversi favoriti e possibili vincitori.
L'Italia avrebbe dovuto adottare la stessa tattica degli spagnoli e, a corsa vista, si può dire che se Moscon avesse risparmiato qualche energia lungo il percorso, come fatto da Valverde, avrebbe potuto arrivare nel gruppetto dei primi e, vista la strana volata tutta in testa cui è stato costretto Valverde, forse avrebbe potuto anche batterlo, ottenendo una vittoria alla vigilia insperata, o comunque un piazzamento in zona medaglie.
Un'ultima annotazione per la squadra colombiana, che pure infarcita di tanti campioni e potenziali vincitori, non si è mai messa in luce, regalando ai propri tifosi l'ennesima delusione.
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