La Roma vista contro il Cagliari ha dato la sensazione di una squadra fortunata e capace di resistere fino alla fine più che padrona del campo.
Il risultato di misura dovrebbe lasciare gli addetti ai lavori molto preoccupati in vista del prossimo match (il Lecce in coppa Italia) vista la difficoltà' nel riuscire a concretizzare le numerose occasioni avute.
Afena-Gyan ha sicuramente delle grandi qualità, ma sottoporta deve nettamente migliorare. Il ragazzo ha un grande scatto ed un grande dribbling ma sbaglia sempre nell'ultimo passaggio come il resto della squadra.
C'è da dire, a onor del vero, che i sardi non hanno creato molto ed hanno pensato solamente a difendersi ma e' in partite come questa che la squadra deve saper aprire le difese più arcigne.
Non si può pensare di arrivare da qui alla fine del campionato vincendo sempre e solo per 1 a zero, in quanto la Serie A e' un campionato davvero difficile e si sa che nel calcio le cose possono davvero cambiare rapidamente.
Tornando alla partita, ciò che ha sorpreso molti fin dal calcio d'inizio e' stata la disposizione in campo dei giallorossi, schierati con un insolito 4-3-3. Un ennesimo modulo nuovo in una stagione dettata da continui stravolgimenti.
Visto che Mourinho continua a navigare a vista, ho la netta sensazione che a queste sorprese ci dovremo fare il callo nel corso della stagione.
Tuttavia c'è da dire che i capitolini si sono subito approcciati bene al match, schiacciando i rossoblu' nella propria meta' campo.
Il rigore guadagnato e' una conseguenza del continuo assedio anche se la concessione risulta molto generosa. Dal dischetto, a sorpresa, si presenta Oliveira il nuovo acquisto.
Esecuzione glaciale e grande carisma da sottolineare per il ragazzo che, neanche avuto il tempo di familiarizzare con i suoi nuovi compagni, già' ha il coraggio di prendersi la squadra sulle spalle.
Dopo il vantaggio, come già detto, la Roma non fa altro che continuare l'assedio, sciupando occasioni clamorose con Zaniolo e Afena-Gyan su tutti. Questo fino al 40esimo della ripresa, quando Joao Pedro si inventa un tiro sottoporta che fa gridare l'intero stadio al goal. Solo un guizzo d'istinto di Rui Patricio, con l'aiuto della traversa, riesce a salvare il risultato.
Quest'ultima azione, da sola, spiega molto bene il perché le partite si dovrebbero chiudere molto prima e non aspettare il fischio finale.
In conclusione la squadra della capitale riesce a portare a casa il risultato, con il minimo punteggio, lasciando sul proprio cammino molte più' ombre che luci. Ad immagine e somiglianza dell' intera stagione.
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