E' oltre il 50% la percentuale di giocatori di nazionalità straniera attualmente nella nostra Serie A su una rosa complessiva di poco oltre 300 giocatori che milita nel massimo campionato di calcio italiano. Le nazionalità più rappresentative, guardando alla top ten in tal caso sono il Brasile, con 32 giocatori, l'Argentina con 27, la Francia 21, la Croazia 20,Serbia 19, Olanda 15, Polonia 15, Spagna 13, Uruguay 10, Belgio 10. Un campionato con un gran spicco internazionale, ma non il più internazionale tra i campionati di calcio più importanti d'Europa. 

La Serie A come detto ha il 55% di giocatori stranieri con una media di 26 anni complessiva tra tutti i giocatori facenti parte del campionato.   

La Fiorentina è la squadra la più giovane come rosa e sicuramente stupirà tutti in questo campionato mentre la più anziana è il Parma a seguire la Juve, la Lazio  è la squadra con più stranieri, al momento 30, il 71%  dell'intera rosa a disposizione mentre il Parma ne ha attualmente solo 6 in un calciomercato che ha visto più di 660 acquisti e oltre 500 cessioni ed oltre un miliardo di euro di spese.  La Premier League è il campionato più internazionale con il 68% di giocatori stranieri ed una media complessiva di 26 anni, il campionato portoghese ha il 62% di giocatori stranieri con una media di età complessiva di 26 anni, poi a seguire vi è la Bundesliga al 52% di giocatori stranieri ed una rosa complessiva che milita nel campionato tedesco di circa 26 anni, poi vi è la Francia con una media di 25 anni di età ed una percentuale di stranieri del 47%, e chiude la Spagna, tra i campionati che contano quello con minor numero di stranieri solo il 39% ed una media complessiva di età di 27 anni.

Dunque una Serie A sempre più internazionale, con oltre la metà di giocatori stranieri ed in questo caso nessuno osa porre un tetto massimo di "stranieri" come è giusto che sia in una società sempre più globale e internazionale, perchè l'integrazione passa dalla condivisione e non dalla esclusione in una Italia sempre più plurale. Certo, è anche vero che questo modo di procedere porrà interrogativi importanti sul futuro delle Nazionali di calcio.