Sempre meglio rivoluzionare adesso che a stagione in corso, questo è fuori dubbio.
Con il calciomercato alle porte e le nuove speranze dei tifosi, portare un po' di aria fresca all'ambiente potrebbe solo giovare. Eppure bisogna, perché la prudenza non è mai abbastanza.

Al giorno d'oggi, anche in vista del calciomercato, la Juve si presenta già forte, in grado di competere con i migliori club del mondo e in alcuni casi anche di batterli, quindi la rosa in sé è difficilmente migliorabile.
C'è chi parla del centrocampista ''alla Emre Can'' come se fosse l'ultimo pezzo del puzzle, ma in realtà difficilmente giocatori di sacrificio come lui risolvono le partite più ardue. A parte questo, molti tifosi chiedono la testa dei senatori, italiani e non, che non sembrano più in grado di gestire i ritmi del velocissimo calcio moderno; ancor di più vogliono quella di Allegri, altri quella di Dybala. L'idea di ''rifondazione'', specie della rosa, attraversa le conversazioni di moltissimi juventini, ma è davvero la scelta giusta?

La risposta si può trovare, come spesso accade, all'estero, dove, prendendone 3 a caso, Barcellona, Real e Bayern giocano da anni e anni con gli stessi giocatori, senza cambiarli o mandarli in Cina.
E' il caso di gente come Robben, Iniesta fino a qualche settimana fa, Benzema e tanti altri. Ognuno di essi tra l'altro, ha superato i 30 da un bel po', ma nessuno sembra lamentarsene da quelle parti. Questo perché l'età porta esperienza, spirito di sacrificio e di squadra, mentre tanti giovani di oggi pensano soltanto a fare veroniche e tiri al volo. Non a caso Mario Mandzukic viene proprio dal Bayern.
L'addio di Buffon è già un bel ''cambiamento'' se vogliamo, perché è il capitano. Il sostituto sarebbe Chiellini, che però non si sa fin quando continuerà, chi viene dopo? Marchisio. Lo stesso principino però viene dato sul piede di partenza, per motivi ignoti. Chi allora farà da condottiero a questa Juve? Una squadra da sempre con un solido blocco di italiani temprati dal fuoco di mille battaglie potrebbe anche scivolare nella crisi se questi giocatori lasciassero tutti insieme tra un paio di anni.

Ovviamente è inevitabile, non si può porre freno all'avanzare dell'età, eppure questo ''ringiovanimento'' della rosa va preso con le pinze; molti giovani italiani, viene da dire purtroppo, hanno dimostrato molta incostanza nelle prestazioni. Basti accostare Berardi ad Asensio, o magari anche Insigne. Ciò significa che, se i bianconeri puntano alla Champions, non possono permettersi di avere tra i titolari dei ragazzi che rabbrividiscono al solo sentire i tamburi dell'Allianz Arena. Bisogna che venga operato quindi un cambiamento graduale, permettendo ai vari Barzagli, Chiellini, Marchisio di passare il testimone a questi ragazzi, lasciandoli crescere ANCHE NELL'ERRORE, sia che siano italiani o stranieri.
Un po' di spregiudicatezza non guasta mai, ma nelle partite che contano serve una stoica tranquillità quando il pallone lo hai tu tra i piedi e milioni di persone ti guardano.

In ogni caso però, la prima lezione dovrebbe venire proprio dai tifosi; perché se un Pjaca o un Perin commettono un errore clamoroso non devono essere lapidati, ma sostenuti; così si cresce, sia nel calcio che nella vita.