Bergamo non è mai stata una passeggiata per il Napoli. Anzi, per i partenopei è considerata una vera e propria bestia nera, piena di insidie e di ricordi dolorosi.
Negli ultimi otto incontri i bergamaschi sono sempre andati in rete e il Napoli nei due campionati 2016/2017 e 2017/2018 ha perso solo due volte in trasferta, una era l’Atalanta.
Il ricordo più fresco è di qualche giorno fa, quando gli uomini di Gasperini eliminarono gli azzurri dalla coppa Italia per 1-2. La vittoria arrivata ieri, nella tana del lupo, ha rivitalizzato il Napoli, facendo capire a Sarri e compagni una cosa importante: per lo scudetto, bisogna snaturalizzarsi e vincere patite sporche, come la Juve.
Il bel gioco non paga sempre e Sarri sembrerebbe averlo capito. Ieri il tecnico toscano ha chiesto, più che una bella prestazione, una prestazione di forza e sporca.
Le squadre ci hanno regalato un match equilibrato nel primo tempo. L’Atalanta chiude bene gli spazi e riparte in contropiede, il Napoli invece pare lento e macchinoso. Il terreno di gioco non è dei migliori e il palleggio degli azzurri ne risente molto. Nessuna occasione da goal per 45 minuti. Nel secondo tempo la partita si accende, i partenopei crescono e anche se a centrocampo Cristante gioca alla grande, Allan,il migliore dei sui, padroneggia la mediana, ruba un’infinità di palloni e da lui partono tutte le migliori occasioni. Callejon si divora il possibile vantaggio ma si rifà con l’assist per Mertens che rompe il digiuno da goal durato ottantaquattro giorni. Da li i bergamaschi tirano fuori il carattere e Cristante sfiora il pareggio da fuori aria ma niente. La partita finisce, il Napoli batte l’Atalanta in casa e Sarri dichiara: “ Che gusto vincere qui”
Se analizziamo bene, sotto il punto di vista tecnico, la partita non possiamo non notare che il Napoli, ieri all’Atleti Azzurri d’Italia, ha giocato come non aveva mai giocato prima.
Un gioco sporco, non contava la giocata, ma il risultato finale della stessa: arrivare sotto porta a tutti i costi e buttarla dentro perché servono i tre punti,punti che servono per tenere lontano quella Juventus che tiene sempre il fiato sul collo, che fa sentire che c’è, sempre, e ad un solo passo falso, può avvenire il sorpasso.
Ma se per arrivare a maggio in vetta, per vedere tutti dall’alto al basso e portare a casa quel maledetto scudetto che manca da 28 anni, serve snaturalizzarsi e vincere le partite come la Juve, bah allora va bene.
Grazie
ILPARLAFUS
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