Gattuso non si fidava dell'Empoli e, in un certo senso, aveva ragione. Iachini aveva pensato di tenere il Milan in apprensione facendo in modo che qualcuno dei suoi uomini galleggiasse alle spalle dei centrocampisti rossoneri. L'uomo servito in quella posizione faceva da elastico per gli altri incursori, costringendo i centrocampisti del Milan ad affannosi recuperi. Era un trucchetto che costringeva i rossoneri a giocare col freno a mano tirato per evitare contropiedi letali.
In verità, nonostante tutto, Paquetà aveva segnato un gol di testa da attaccante vero, quello che per certi versi è il suo ruolo naturale. L'annullamento della rete per fuorigioco, tuttavia, produceva su Paquetà l'effetto di una bastonata, perché il brasiliano appariva eccessivamente timido per il resto della partita.
Nel primo tempo, tuttavia, si assisteva a qualche avvisaglia di quella che sarebbe stata la mossa vincente di Gattuso nella seconda parte di gara: Chala e Castillejo provavano ad accentrarsi, rinunciando a presidiare ossessivamente la fascia di competenza. Proprio Castillejo era l'uomo più pericoloso del Milan con 2 tiri dalla distanza, di cui uno veniva scoccato proprio da posizione centrale.
Nei secondi 45' Gattuso liberava definitivamente l'estro del Corsaro Chala che bucava la difesa empolese in posizione di interno destro e, dall'interno dell'area di rigore, serviva un assist a Fantomas l'Inafferrabile Piatek. Per l'ennesima volta il polacco prendeva un metro al marcatore senza che questi se ne rendesse conto. L'uno-due che metteva giù i toscani era un pallonetto morbido del Tank Kessie, lanciato a rete da Castillejo. Proprio Castillejo, in grande spolvero, bucava la difesa empolese come Chala aveva fatto in occasione del primo gol ovvero da una posizione di mezzo destro. Lo spagnolo dava profondità all'azione e dettava l'assist a Conti, come avrebbe fatto a un centravanti.
Nel finale Gattuso tirava via Piatek e Paquetà, dopo aver comunque scambiato la posizione di questi con quella di Chala, che era retrocesso in mediana. Al loro posto entravano Cutrone e Borini, che onoravano la partita con grande puntiglio. Borini, in particolare, segnava un gran bel gol che, personalmente, avrei convalidato.
Castillejo è stato segnalato come migliore in campo e condivido il giudizio, ma Chala e Kessie non gli sono stati da meno. Anzi, questi due giocatori non appartengono a quella categoria pedatoria che in campo percorre linee predefinite (Calabria e Conti per esempio), ma hanno bisogno che si lasci loro una certa libertà di movimento. Gattuso lo sa e non da ieri, a mio avviso, anche considerando che Chala e Castillejo hanno dato il meglio quando non sono stati confinati sulle fasce (contro Lazio e Dudelange, Chala, contro il Sassuolo, Castillejo).
Ora, si pensi alla semifinale di Coppa Italia contro la Lazio.
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