Anche questa volta ce l'ha fatta. Seppur sul filo di lana e con un colpevolissimo ritardo il presidente del Genoa è riuscito a costruire una squadra quantomeno degna. E dire che a poche ore dal gong che avrebbe sancito la fine del calciomercato la squadra rossoblú era la stessa capace di rimediare una pesante umiliazione nella partita d'esordio contro l'Inter, salvo poi riscattarsi parzialmente con una prestazione d'orgoglio contro il Napoli. Preziosi in un solo colpo è riuscito a far vivere a tutti i tifosi genoani innumerevoli stati d'animo. Prima la paura dopo la partita inaugurale che ha testimoniato ragguardevoli carenze dal punto di vista tecnico e non solo. Quella paura di vivere ancora una stagione di grande sofferenza, paura trasformatasi in ansia alle soglie della partita col Napoli. Presentarsi con la stessa identica squadra che ha patito la brutta sconfitta nella prima giornata altro non poteva rappresentare se non un suicidio tattico. Invece si è vista quantomeno una reazione d'orgoglio che è stata forse la miccia per riaccendere l'entusiasmo attorno al club più antico d'Italia. Così Preziosi ha regalato al fotofinish, a proposito di stati d'animo (che ansia!), grandi colpi per la piazza. Maksimovic, Fares, Caicedo, Tourè, Goncalves, cinque nomi, per cancellare il magone e trasformarlo in euforia. La stessa forse che ha ridato voce al presidente del Genoa che si è concesso ai microfoni di Telenord dopo moltissimo tempo. Una voce non scontata nè banale che forse di fatto lo riconcilia con il popolo rossoblù.
"Diciannove anni non si cancellano ed io nonostante qualcuno pensi il contrario, sarò sempre legato a questa società". Questa, tra le altre, una delle dichiarazioni più importanti che hanno fatto intendere un passaggio di testimone che forse non è mai stato così vicino. Ma a chi finalmente se lo augurava lontano dal Genoa, è caduto addosso un macigno quando alla domanda di Pinuccio Brenzini che gli chiedeva come farà a non fare più il calciomercato ha risposto: "Non sapete gli accordi che abbiamo. Io sono il presidente ma magari farò qualcosa di diverso e resterò legato al Genoa. Ho il Genoa nel cuore e continuerò a lavorare per il Genoa."
Una prospettiva che potrebbe non garbare ad una folta fetta di tifosi rossoblù ma che personalmente spero si concretizzi quanto prima. Mi piacerebbe vedere un Enrico Preziosi nelle vesti del "condor", come l'Adriano Galliani dei tempi migliori. Che non debba occuparsi di licenze Uefa o di come tenere in piedi una società a colpi di plusvalenze e scambi a favore di bilancio ma che con maggiori liquidità possa tornare a regalarci colpi da sogno come quel Genoa che arrivò purtroppo solo ad annusare un clamoroso ritorno in Europa. Un ruolo meno centrale, ma non meno importante, che sono convinto possa calzargli a pennello e che potrebbe presto riconciliarlo al popolo genoano dopo l'astio degli ultimi tempi.
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