Nella strana notte della finale di Champions abbiamo assistito a tutto, purché una partita di calcio onesta.
La strapotenza del Real Madrid è indiscutibile e netta come il sole. Il centrocampo più forte annovera tra le sue fila campioni del mondo come Kroos e Isco, per non parlare di giocatori dal nome Casemiro e Modric che nei loro ruoli in Europa non hanno eguali.
Non è un Real pieno di Pogba, Verratti o Aubameyang, no, è un Real che con il solo Ronaldo al 20% delle sue potenzialità attira su di sé i quattro difensori lasciano liberi i propri compagni.
Eppure nella notte che ha consacrato la squadra madrilena alla storia, ma che dico, ad un nuovo monte Olimpo del calcio, qualcosa non mi è tornato.
Campioni sul campo come campioni di sotterfugi. Negli ultimi tre anni gli episodi pro Real sono molti e una statistica personale vede la squadra della capitale spagnola guidare la classifica europea dei favori arbitrali.
Torniamo a sabato sera, Sergio Ramos cadendo rompe la spalla all’egiziano Salah, con il serio pericolo di fargli saltare il mondiale. Parole sante quelle di Mido , ex attaccante della nazionale egiziana che si è scagliato contro il capitano delle merengues e ha commentato: “Chiunque ne capisca di calcio sa che Ramos ha intenzionalmente fatto male a Salah. Ha preferito afferrarlo piuttosto che lasciarlo andare e girarsi (nel cadere) con lui”.
Sarà la rabbia del momento, sarà di parte, sarà che tutti i torti proprio non li ha, ma Ramos lo afferra egli tiene il braccio in tensione facendolo cadere male.
Risultato: cambio dopo pochi minuti e sorrisetto con il guardalinee di chi sa di aver fatto il proprio dovere protetto da chi sa chi. Si perché dopo aver trattenuto Salah e avergli rotto la spalla, l’arbitro non ha fischiato neanche fallo, non ha fermato l’azione e ha ritardato, facendo proseguire, i soccorsi all’egiziano.
Non voglio soffermarmi all’episodio contro lo sciagurato portiere tedesco dei Reds Karius che al 49esimo minuto si vede stampato in faccia il gomito di Ramos. L’arbitro era a 10 metri di fronte al fattaccio. Niente, nessun fischio, come se non bastasse dopo la gomitata la beffa, il direttore di gara va a vedere cosa ha da lamentare Karius e lo liquida con un: Keep playing.
Ramos e il Real non sono nuovi a questi episodi.
Perez è potente e troppo importante per opporsi. Zidane doveva essere e sarà il “tecnico ineguagliabile in coppa”, ”il più vincente di tutti”, il dominio in Liga del Barcellona doveva essere ridicolizzato e ridimensionato da tre Champions consecutive.
Che sia un discorso politico o altro non lo so e non importa, quel che è stato è stato.
Juve e Bayer hanno subito torti e sono stati sacrificati sull’altare del prestigio, del marketing e dei soldi, per un Real Madrid che in Europa non trova assolutamente nessuno alla sua altezza.
In nessun campo.
Grazie
ILPARLAFUS
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