Questa è l'ultima giornata di un campionato che noi interisti faremo fatica a dimenticare. Ed è un bene: ricordiamoci tutti gli errori fatti quest'anno e cerchiamo di non ripeterli il prossimo, con l'unica consolazione, magra, che molto difficilmente si potrebbe far peggio. Facciamo comunque i dovuti scongiuri.
Il campionato che volge al termine ha visto trionfare i bianconeri per la seconda volta consecutiva.E con questo fanno 31, sul campo. Il mio almanacco ne conta solo 29, eppure è fresco di stampa: maledetti refusi.
Gli almanacchi si limitano a riportare dei numeri, i numeri a guidare la memoria, la memoria a ricostruire la Storia.
Il racconto di questa stagione parlerà dei Campioni d'Italia della Juventus, una squadra fatta di pochi fenomeni (Buffon, Pirlo, Vidal...o vogliamo metterci pure Giaccherini e Matri?), ma che esprime un buon gioco corale, un gioco veloce, fisico, intenso e feroce col quale ha messo in difficoltà praticamente tutte le avversarie contro cui si sia scontrata. Tranne la Sampdoria, diranno quegli almanacchi che, pignoli, andranno a puntualizzare su come la squadra degli Imbattibili sia stata battuta proprio dall'Inter di cui sopra (quella più scarsa dell'ultimo decennio, secondo gli almanacchi), e per giunta nel proprio inespugnabile stadio.
Allora la memoria si ricorderà di come gli Invincibili abbiano creduto di poter egemonizzare l'Europa prima e il mondo poi, sulla scorta della grande impresa di aver battuto il Celtic di Samaras. La delusione è dietro l'angolo, perché gli Invulnerabili vengono ammutoliti (secondo il mio almanacco) dalla prima squadra decente che incontrano nel loro cammino europeo. Ridimensionati e umiliati, gli Impallinabili fanno il loro mesto ritorno in Italia dove, dice la memoria, sanno di trovare ambienti meno ostili e maggiormente affini alle proprie velleità di vittoria.
Placano dunque la voglia di trionfo in un campionato dalla qualità discutibile, nel quale le avversarie hanno provveduto ad automutilarsi e farsi fuori dai giochi. Chi acquistando Pereira e perdendo i pezzi lungo il tragitto, chi vendendo Ibra e Thiago Silva, chi affidandosi a Zeman. “Ti piace vincere facile?”, chiedeva lo slogan di un gratta e vinci. Di lotterie, gioco d'azzardo e scommesse evidentemente qualcuno lì se ne intende.
Beh, allora realizzeranno il record di punti. Oppure vinceranno contro la Samp, così le avranno battute tutte. La Coppa Italia? Già fuori, i Feroci Affamati. Tutto ciò non avviene, in questo pur scontato campionato.
La Storia farà dunque i suoi complimenti, sinceri e vivissimi, ai Normali, una squadra che è riuscita a non annegare nel mare di mediocrità del nostro ultimo campionato. Campioni tra i mediocri in Italia, Campioni di mediocrità in Europa e nel Mondo. Congratulazioni.
23 Novembre 1980
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