Come risolvere il problema del centrocampo della Juventus? Serve intervenire sul mercato? Chi possono essere gli uomini della svolta? Risposta semplice per quanto mi riguarda: Arthur e Bentancur. Ma come Arthur e Bentancur? Come possiamo affidarci a loro che hanno avuto una pessima prima parte di stagione? Bentancur che contro l’Inter ha fatto una prestazione da 5 in pagella? Arthur che al derby d’Italia non ha visto il campo nemmeno per un minuto? No, non loro. Non parlo delle brutte copie viste fino a questo momento. Parlo dei veri Arthur e Bentancur, che mercoledì hanno finalmente preso in mano il centrocampo della Juve rendendosi protagonisti della conquista della Supercoppa italiana. Non il Bentancur che perde tanti palloni e ne recupera pochi, ma il più grande mix di quantità e qualità presente nella rosa bianconera. Non l’Arthur abbonato alla panchina e troppo timido sul terreno di gioco, ma quello che vuole sempre avere la palla tra i piedi e la fa girare senza mai perderla.
Non ho dubbi che i veri Arthur e Bentancur abbiano tutte le carte in regola per portare la propria squadra e loro stessi a una svolta, ma resta da capire se diventeranno presenze fisse o comparse di cui vedremo ancora soltanto le solite brutte copie.

L’IMPORTANZA DEL CENTROCAMPO - Ho appena parlato di svolta e voglio insistere su questa parola. Possono due giocatori, migliorando le proprie performance, portare ad una svolta per l’intero collettivo? Sì se parliamo di centrocampisti, forse ancora più fondamentali in un 11 dei bomber che vincono le partite e dei muri che le tengono sempre in piedi. Infatti, il centrocampo è il centro vitale della squadra e se non funziona bene ne risente la squadra intera. Come una macchina non funziona se il suo motore non fa altrettanto e il corpo di un essere vivente non può sopravvivere se il suo cervello non gli dà più impulsi vitali, sul campo, il motore, il cervello dell’organismo vivente chiamato squadra è il centrocampo. Non è un caso che le più grandi squadre degli ultimi anni potessero contare dei migliori centrocampisti tra quelli in circolazione. Basti pensare a Pirlo e Gattuso nel Milan di Ancelotti e nella nazionale di Lippi, a Modric, Kroos e l’equilibratore Casemiro nel primo Real di Zidane, o ancora a Busquets-Xavi-Iniesta registi del tiki-taka del Barcellona di Guardiola. Non è nemmeno un caso che quando i centrocampisti hanno offerto prove positive si sia alzato di conseguenza il livello della prestazione collettiva dei bianconeri. Se a metàcampo, quasi sempre, l’asticella l’hanno alzata McKennie e di rado Ramsey, questa volta è arrivato, anche se in ritardo rispetto alle aspettative, il turno dei veri registi bianconeri, Bentancur e Arthur, che hanno l’obbligo di dare finalmente continuità al buon lavoro di mercoledì.
Una rondine non fa primavera, ma sicuramente non può passare inosservata e dà la speranza che possa essere seguita da molte altre.

RODRIGO BENTANCUR
Una prima parte di campionato ampiamente insufficiente soprattutto per quelle che erano le premesse iniziali. Dopo che nella scorsa stagione l’uruguagio si era imposto come vera e unica certezza della mediana bianconera, negli ultimi mesi del 2020 l’ex Boca Juniors ha avuto una progressiva decadenza, che gli è costata parecchie critiche.
Personalmente, scrivo questo righe con molta soddisfazione, poiché mi sono sempre sentito di prendere le sue difese anche quando per difenderlo c’era poco da fare a fronte di diversi errori di troppo. Mi sono sempre aggrappato alle indubbie qualità calcistiche del ragazzo, che non capisco come possano essere messe in discussione. In quest’ultimo periodo però, i vari social network hanno amplificato il malcontento dei tifosi nei suoi confronti, ma dopo aver toccato il fondo domenica sera a San Siro, Rodrigo ha tirato finalmente fuori dal cilindro una partita allineata ai suoi veri standard, mettendo in chiaro che ha voglia di tornare protagonista e che vuole uscire da questo suo momento buio. Ammesso che servisse, ha rinfrescato a tutti la memoria riguardo le sue doti in campo.
Ha fatto la partita che gli chiedeva Pirlo, prima di tutto limitando al massimo Zielinski, molto ispirato nelle ultime uscite del Napoli, impedendogli di essere pericoloso. Ha giocato una partita anche di intensità e cattiveria, peraltro senza venire ammonito, fatto che va sottolineato, dato che di cartellini Bentancur ne aveva collezionato qualcuno di troppo negli ultimi tempi. Sotto il punto di vista tecnico-tattico oltre a non aver perso palloni, li ha anche giocati in maniera intelligente ed efficace, facendoli arrivare in diverse occasioni alle punte, che a differenza della partita precedente, hanno avuto maggiori occasioni per rendersi pericolose.

ARTHUR
Era fin qui sembrato strapagato. Bravo ma non incisivo. Nel caso di Arthur Melo, le sue qualità tecniche sono estranee a ogni tipo di dibattito. Un talento cristallino che ne fa, senza esagerare, uno dei centrocampisti meglio dotati tecnicamente della Serie A, se non addirittura il migliore sotto questo aspetto. Purtroppo Arthur non è stato solo questo, perché anche se il talento mostrato è tanto, ancora di più è quello ancora inespresso. Molto spesso troppo poco incisivo e ancora più spesso lasciato a guardare i compagni dalla panchina. Ma quando si è intravisto il vero Arthur è stato chiaro cosa può dare questo calciatore alla Juventus. In particolare, mi riferisco all’ultima partita e alla vittoria sul Barcellona, in cui è stato una pedina fondamentale nello scacchiere di Pirlo. Anche in Supercoppa, il gioco è stato grazie a lui più fluido del solito e la nota forse più positiva è stata la volontà, finora mai vista, di provare a verticalizzare. Se il brasiliano vuole diventare incisivo e decisivo, deve mettere le sue qualità a disposizione della fase offensiva, innescando i compagni o anche rendendosi partecipe in prima persona nei pressi dell’area di rigore avversaria. La prima cosa abbiamo iniziato a vederla contro il Napoli, per la seconda c’è tempo, ma si può essere fiduciosi perché credo che sia il calciatore che Andrea Pirlo abbiano intuito quale sarà la strada da percorrere.

I PROSSIMI IMPEGNI
Banchi di prova importanti per la Juventus e per il suo centrocampo saranno i prossimi impegni con Bologna e Sampdoria, oltre a quello di Coppa Italia con la Spal. Tutte squadre abbordabili, ma da non sottovalutare per evitare di commettere errori che in questo momento i bianconeri non possono proprio permettersi, per evitare di perdere ulteriore terreno dalle milanesi in campionato e di rimanere esclusi dalle semifinali di Coppa Italia. Il mantra ora è “vietato sbagliare (ancora)”.