Dybala-Cavani-Suarez. No, non è il tridente dei sogni né tantomeno una fusione tra l''albi' e la 'celeste', semplicemente tre nomi dal grande valore, ad oggi ancora senza squadra. Ci sarebbe pure Mertens. Ma anche Dembele. Si, dico Ousmane, quello del Barça, uno dei 12 milioni di dembele che giocano a pallone.
E c'era pure Pogba fino ad oggi tra gli 'apolidi', ufficiale il suo ritorno alla Juve, rifà Manchester-Torino: praticamente la tratta del suo destino sportivo e professionale.
Insigne-Bernardeschi
. Non una 'coppia' vera e propria, sicuramente due attori protagonisti chi più chi meno di Euro 2020 che ci ha visti trionfare. Anche loro sono arrivati a scadenza per poi accasarsi a Toronto e quindi nella Mls. Insomma, qualcosa vorrà dire ritrovarsi tutta sta gente a spasso, no?
Marotta in tempi non sospetti ci ha detto che gli sembrava strano vedere un giocatore del livello di Dybala ancora senza squadra a questo punto del calciomercato.
Difficile dargli torto.
Tra le altre cose, il dirigente generale dei nerazzurri è proprio uno di quelli che ha sempre attinto a piene mani dal mercato dei parametri zero. Nel suo periodo bianconero, proprio alcuni suoi capolavori 'a zero', hanno portato una squadra che arrivava da campionati nefasti, a giocarsi il tetto d'Europa; tra tutti il 'plurifinito' Pirlo, che poi ha dimostato ampiamente che non lo era affatto, e quel "Porpobbà" che tanto ha fatto sognare i tifosi e i telecronisti che ne commentavano i numeri (Pobbaaa, numeroooo semicit. Piccinini). 
Anche in casacca interista, quel 'vecchio marpione' di Marotta, non ha cambiato il suo modus operandi, e difatti la scorsa estate appena avvenne lo sfortunato incidente al povero Eriksen, contattò subito l'entourage di Calhanoglu che ancora non aveva trovato una quadra sul rinnovo con i rossoneri. 
Stessa cosa in questa sessione; ai primi albori del mercato si è fiondato su Mkhitaryan che era in scadenza con i giallorossi e ha tallonato lo stesso Dybala fino a tenerlo un po' lì, sedotto e abbandonato, per mancanza di 'spazi', non essendosi ancora 'liberato' di gente che non ritiene più utile alla causa come DzekoSanchez. In più sembrerebbe che in questi giorni dalle parti della pinetina si sia affacciato anche il procuratore di quel Dembele di cui sopra.
Ah! C'era pure Di Maria in lista svincolati, anche lui neo-juventino. L'impressione è che si stia andando per quanto possibile verso un calcio più sostenibile, almeno dal punto di vista dei contratti, andando quindi ad assecondare meno richieste folli di calciatori e agenti.
Questa almeno sembra essere la strada intrapresa da alcuni club, o forse semplicemente sono scelte tecniche, in ogni caso c'è che il Manchester aveva offerto 14 milioni di euro a Pogba per il rinnovo a fronte dei 20 richiesti dal francese, convinto probabilmente di avere file di pretendenti pronte a riempirgli le tasche, e invece per amore, o unica reale soluzione, torna con la vecchia signora e percepirà 'solo' 8 milioni.
Discorso uguale per Dybala che ne pretendeva 12 dalla Juve, certo di trovare in alternativa una nuova sistemazione in tempi rapidi e a condizioni da top assoluto, e invece lasciando la Continassa chissà quanto riuscirà a percepire, a occhio meno della metà di quanto pensasse di meritare.  Cavani si sente legittimamente ancora Cavani, rifiuta la Salernitana, rifiuta di tornarsene in Uruguay, e al momento anche lui porta a correre il cane al parco (ideologicamente, o forse lo fa proprio non saprei).
Mertens si è detto stupito che il Napoli non gli abbia rinnovato il contratto, anche se la proposta era lì, al ribasso certo, come le sue prestazioni che non sono più quelle di qualche anno fa, quando ne "piantò" una trentina da falso nueve. Ora sembra essersi convinto a ridursi l'ingaggio pur di restare, e aspetta quasi in ginocchio di scoprire se gli azzurri hanno ancora voglia di "Ciro".
Suarez in questi giorni ha rivelato di avere un precontratto con il River Plate, cancellato dall'eliminazione dei 'millionarios' dalla Copa Libertadores, perché ok non giocare la Champions, ma almeno quella sudamericana si. E va bene, ci può stare.
'El Fideo' Di Maria non ha nascosto che sarebbe rimasto più che volentieri al Psg, che però evidentemente ha preferito fare a meno del suo talento; anche loro, proprio loro che non hanno mai badato a spese, sembrerebbe che stiano facendo scelte in qualche modo ponderate. Non è un caso che si libererebbero più che volentieri anche di Neymar, se solo qualcuno si accollasse uno stipendio in essere da oltre trenta milioni di euro per un calciatore che è senza dubbi fortissimo, ma molto poco professionale, per non dire ormai quasi disinteressato al calcio. 
Un'inversione di tendenza se pensiamo solo a un'estate fa. Proprio i parigini presero praticamente tutti gli svincolati dell'universo: Ramos, Messi, Wijnaldum, Donnarumma, e non so, probabilmente me ne dimentico qualcuno.   
Non è una regola ovviamente. I parametri zero vanno sempre forte, solo che probabilmente siamo in una fase dove non c'è più la corsa al "super-contratto", o meglio c'è da parte dei calciatori chiaramente, ma le società cominciano a non sentire più l'eco di queste sirene, belle o bellissime che siano.  E io lo spero fortemente amici miei. Sarebbe proprio ora. 
Non mi sono mai scandalizzato delle cifre enormi che percepiscono gli atleti: lo accettano i club, per cui noi siamo tifosi, e per quanto questo aspetto ci possa provocare sgomento, non è di nostra competenza. Lasciatemi dire però che non si può sentire che un calciatore che viene da anni di nulla, chieda venti milioni per un rinnovo contrattuale. No! Non va bene. Non va bene per niente. Non farò discorsi di sudarseli, della gente in fabbrica ecc, sarebbe sin troppo semplice.
Almeno un minimo di coerenza. Hai fatto stagioni normali, se non mediocri. Come si fa a pretendere un rinnovo contrattuale a cifre più alte in una situazione così?
E badate bene, sono certo che Pogba in Italia sarà senza alcun dubbio un giocatore devastante, come d'altronde lo è stato nella sua prima esperienza qui, in una serie A decisamente più competitiva di quella attuale, per cui buon per la Juve che sia riuscita a riportarlo a 'casa'. Sono convinto che anche Cavani e Suarez qui farebbero ancora la differenza, nonostante i trentacinque anni suonati, sia perchè il campionato è di livello mediocre, sia perchè infondo parliamo di gente 'attempata', ma pur sempre di campioni.   
Parlo di fantascienza, ma quanto sarebbe corretto mettere un tetto massimo salariale? 
Sei un top assoluto? Ok, allora meriti 10, il massimo.
Sei un titolare di una squadra importante? Va bene, 7.
Sei un giovane che presto potrebbe essere un top? Perfetto, 5.
Sei un buon giocatore? Benissimo, 3.
Sei una riserva che avrà ampio spazio? 1.

Utopia, probabilmente. Ma andrebbe già bene così. Andrebbe già bene se davvero i vari club europei chiudessero i rubinetti a rinnovi dissennati. Da questo punto di vista ammiro il Milan che ha avuto la forza di arrivare a perdere gente fondamentale nell'economia della squadra, pur di non cedere ai 'ricatti' dei procuratori e dei loro assistiti. Donnarumma, Calhanoglu, quest'anno Kessiè; hanno perso 120-130 mln di cartellini (che non sono proprio noccioline) oltre al valore che avevano questi giocatori nella rosa: conoscendo la mia tifoseria, a quest'ora Trigoria non esisteva più. Invece i rossoneri si sono rimboccati le maniche e nonostante perdite sanguinose, hanno vinto il campionato, prendendo con 15 milioni Maignan che ha dimostrato di non essere da meno rispetto a Gigione, e per sostituire Kessiè c'è da tempo la trattativa in piedi con il Lille per Renato Sanches e vedremo come andrà a finire. Nel frattempo hanno ammirato durante l'arco della stagione la crescita esponenziale di Tonali, che da ragazzino smarrito quale sembrava, si è imposto a titolare o comunque come giocatore determinante della squadra che ha scucito lo scudetto ai cugini.   
Spero con tutto me stesso che si prosegua su questa strada. Spero che lo facciano tutti. Anche il campionato turco che è da sempre particolarmente avvezzo all'arrivo di 'elefanti' che hanno già dato tutto e vanno a morire sotto la cattedrale di Santa Sofia a Istanbul, alla ricerca di un'ultima frase carina da apporre come epitaffio alla propria carriera. 
Non è neanche corretto dare valutazioni folli ai giovani emergenti però. Ad esempio il Real Madrid ha preferito sborsare 100 milioni per accaparrarsi la versione 'young' di Pogba, ovvero Aurelien Tchouameni. Non una cosa nuova in realtà per i 'blancos', che anzi, hanno già da tempo abbandonato la strada del 'giocatore affermato' in luogo del 'talento emergente'. Qualche anno addietro presero un Vinicius Jr adolescente sborsando 45 milioni al 'mengao', stessa cifra 'mais ou menos' per l'altro gioiellino verdeoro Rodrygo prelevato dal Santos; due giocatori aspettati a lungo e che ancora non hanno espresso il loro potenziale ai massimi livelli, ma quest'anno hanno messo una firma incisa a fuoco sulla Coppa dei Campioni e anche sulla vittoria de La Liga. D'altronde anche lo stesso Benzema era molto giovane quando ha indossato per la prima volta la 'camiseta blanca'; Sergio Ramos, Marcelo, tutti acquisti fatti quando i suddetti erano personaggi agli inizi della loro meravigliosa vita calcistica. In tempi più recenti l'unico arrivo di un certo peso fatto in controtendenza a questa loro attitudine sul mercato è Eden Hazard: il trentunenne belga venne comprato per una cifra superiore ai cento milioni nell'ultima estate prima dell'avvento di 'mostro-covid', ma purtroppo per lui e per loro, si è rivelato ad oggi uno dei peggiori investimenti in termini di partite giocate e apporto effettivo alla squadra.

Insomma, in ogni caso non si può dire che il Real abbia avuto torto muovendosi in questa maniera; però c'è anche da fare la premessa che per loro è decisamente più facile. Uno che gioca nel Real Madrid, ma dove deve andare? Chi firma per il Real ci resta a vita, perché è già nel club più grande del mondo, e quando non avviene è nove su dieci per scelta di Florentino & Co. Per questo motivo, e ben consapevoli, diventa più 'facile' farsi coraggio e investire una cifra dissennata o semplicemente fuori mercato: acquistano un diciottenne a 100 milioni, si fa li quindici anni filati e se ne va ad apporre pure lui la scritta sulla lapide da qualche parte nell'impero ottomano o in America, o dove meglio crede. 
Per assurdo potrebbe anche rivelarsi una scelta più economica perchè i soldi per il cartellino ce li mettono una volta sola, e sono coperti in un determinato ruolo per i venti anni a seguire.
Difatti hanno già messo su il prossimo centrocampo in attesa che il trittico sacro Kroos-Casemiro-Modric scrivano le ultime pagine della loro lunga storia vincente. Eh già, perché se Tchouameni è l'ultimo 'cucciolo' arrivato nel branco, la scorsa estate i madrileni avevano già pescato un altro 'bimbo' dal nido francese, negli anni sempre florido di talento; sto parlando chiaramente di Camavinga, che insieme al 'comparello' Aurelien e a Federico Valverde, rappresentano presente e prossimo futuro de 'los merengues'.

Aperta e chiusa la parentesi sull'operato madridista, sono dell'idea che uno debba dimostrare quanto vale. Per la giustizia derivata dai fatti. Non va bene pagare il 'potrebbe essere' o pagare il 'questo è stato'; anno per anno i professionisti devono essere tali e far vedere in allenamento e in partita che valgono ogni centesimo di quanto richiesto. Soprattutto si deve rispettare quanto dice un contratto. Mio padre sin da bambino mi ha sempre detto "attento a cosa firmi, leggi con attenzione; chi cura gli interessi di queste persone sa cosa firma un proprio assistito, e per quel che firma deve dare fino all'ultimo giorno che 'appartiene' a quanto accettato.
Non esistono i 'mal di pancia', non esistono 'minacce' della serie 'o mi dai "tot" o vado via', esiste l'accordo stipulato e conta solo quello.  Non bisogna tornare al potere nella mani del solo presidente, agli anni in cui il calciatore non aveva quasi voce e doveva accettare tutto di buon grado, ma neanche si possono tenere intere società in balìa di questi ultimi.

È un primo passo di una strada che semmai verrà percorsa, si prospetta lunga e tortuosa.
Percorriamola, è il momento.
È la volta buona.