Lo confesso, il video postato oggi da Jesus Suso per salutare i tifosi rossoneri, non solo mi ha commosso profondamente, ma mi ha rivelato ciò che non avevo visto in 5 anni: un vero uomo ed un ragazzo sensibile.

Gli domando innanzitutto scusa per le incazzature che mi ha provocato, lo faccio perché ora, troppo tardi, capisco che non aveva colpe.

Il suo messaggio rivela un giovanotto che se ne va senza far rumore, esattamente come era arrivato in rossonero, oltre che un timido, educato, cittadino di Cadice che mai si è sognato di fare proclami o promesse roboanti, limitandosi a fare tutto il possibile per questa maglia in un periodo nero come la pece di questa società senza pace. Jesus sottolinea di averci sempre provato con indubbia dedizione e professionalità, e di non esserci sempre riuscito: da gran signore quale si è dimostrato in questo clip di congedo, ha inoltre sottolineato un genuino attaccamento ai colori che lo hanno fatto crescere e formato come uomo.
Ammettere i propri limiti appartiene esclusivamente agli uomini più grandi!

Pertanto, dopo il groppo in gola, tengo come prima cosa a fare un tardivo mea culpa con lui per tutte le critiche che il tifo gli ha riservato, io in cima alla lista: siamo così, Jesus, passionali, esigenti ed abituati bene da anni di trionfi; dovevamo capire molto prima l'umiltà con la quale ti sei approcciato ad un ambiente che fa acqua da tutte le parti da 10 anni, e, va detto, dovevamo avere più pazienza con te perché non hai mai avuto la presunzione di apparire ciò che non eri.

La tua zona di campo e' la destra dell'attacco, il tuo numero prediletto il rientro sul sinistro ed il tiro; ciononostante in situazione di perenne emergenza, dovuta a chi non comprava i giocatori, quindi non attribuibile alla tua mancanza di disponibilità, ti sei adattato a fare il trequartista ed anche la seconda punta, ruoli che non si sposano con le tue caratteristiche: è andata male, ma sei stato sempre disponibile. I tifosi alle volte dovrebbero capire e valorizzare proprio questi aspetti, che hanno un valore infinitamente più grande della singola prestazione.

Il tuo carattere schivo è stato scambiato spesso per la presunzione che non avevi, e la tua inclinazione a non andare mai oltre le righe ti ha costretto a subire le ironie che meritavano molto più di te tuoi compagni di sventura che invece si arrogavano atteggiamenti da top player.
Mi hai stupito, Suso, e mi hai insegnato una volta di più che anche passati i 50 anni è cosa buona e giusta attendere sempre prima di esprimere giudizi. Mi spiace solo tu sia capitato nel Milan più sconclusionato della sua storia ultracentenaria.

Ti auguro ogni bene e fortuna, ragazzo: te li meriti più di ogni altro.