Sono passati 3 giorni dal derby d'Italia fra Juventus e Inter conclusosi con un 'no contest', uno 0-0 che, per la prestazione e le occasioni create, sta abbastanza stretto ai bianconeri di Massimiliano Allegri.
Dal post partita fino a ieri si è continuato a parlare del big match di sabato dell'Allianz Stadium, se ne sono sentite di tutti i colori e credo che chiunque abbia potuto notare quanto giornali e tv abbiano lodato la prestazione dei nerazzurri, la difesa ad oltranza contro il bombardamento bianconero e la capacità di fermare una Juve in crescita, dopo averlo fatto anche con il Napoli al San Paolo.
Le due partite, però, non possono essere affatto paragonate, non per l'atteggiamento dell'Inter, che ha pensato bene di fare muro e non perdere in due partite decisive fuori casa, ma per il momento in cui si sono giocate e le condizioni di forma delle squadre.
La Juventus si è presentata al derby d'Italia al termine di una settimana molto dura: le due decisive trasferte contro il Napoli e ad Atene contro l'Olympiacos hanno richiesto difatti un gran dispendio di energie mentali e fisiche e la partita contro l'Inter rischiava di rappresentare una trappola.
I bianconeri ne sono usciti, invece, 'solo' delusi per non essere riusciti a portare a casa il massimo dei punti, nonostante una partita dominata, con diverse occasioni create e nessuna concessa agli avversari.
All'Inter sembra andar bene così, ma dalla pur ottima prestazione difensiva emerge qualcosa che dovrebbe far riflettere il tecnico nerazzurro.
Fino ad ora, rispetto alla Juventus, gli uomini di Spalletti non hanno disputato coppe europee, giocando quindi bene 6 gare in meno in mezzo la settimana, e nella precedente giornata di campionato l'impegno è stato decisamente più agevole (Inter - Chievo 5-0).
Eppure in campo si è visto tutt'altro: dopo una prima parte di gara con l'Inter che sembra gestire al meglio il palleggio e a portare un buon pressing ai padroni di casa, la Juventus è venuta fuori e ha preso il comando del gioco, dei contrasti, è risultata più lucida (meno sotto porta) e più brillante a livello atletico, nonostante per ammissione dello stesso Allegri 'la squadra non è al top della condizione'.
Inoltre, con Perisic, Candreva e Icardi annullati dalla sontuosa difesa bianconera, i nerazzurri non sembrano avere nessuna alternativa tattica o a livello di ricambi per poter far male in partite come questa o come quella giocata nel mese di ottobre al San Paolo.
Insomma, per Spalletti c'è poco da cullarsi sui complimenti, sugli elogi ricevuti da tv e stampa per questo primato in classifica e per i risultati ottenuti; come dice Pjanic 'non vedete l'ora che la Juve inizi a perdere' ed è per questo che prima il bel gioco del Napoli e poi il ritorno dell'Inter la fanno da padrone su testate giornalistiche e trasmissioni sportive.
Ma se il Napoli pare si sia già sciolto dopo la fiammata firmata Higuain, anche nei nerazzurri qualcosa inizia a scricchiolare......
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