Karamoh sigilla la partita al Meazza con un goal in entrata dalla panchina. Icardi, autore di un goal, esce per Santon e l'Inter viene sconfitta all'ultimo respiro da una Juventus in difficoltà.
Due facce opposte, dello stesso allenatore.
Si sa, nel calcio ogni scelta porta a conseguenze fruttuose o meno. E' una ruota che gira. Ma Spalletti spesso si addentra in decisioni che possono essere poco comprensibili a chi non è seduto accanto a lui come collaboratore tecnico o addirittura nella sua testa.
Inter-Spal
I nerazzurri ospitano la formazione ferrarese a San Siro, quasi obbligati a fare risultato pieno per non lasciarsi sfuggire il Milan in classifica.
4-2-3-1 con Asamoah a fare l'esterno di attacco e Brozovic-Gagliardini davanti alla difesa.
Partita che già dopo 20 minuti si rivela lenta, poco avvincente. Soprattutto i milanesi faticano nel tessere trame di gioco e nel velocizzare e rendere efficace il possesso palla. Sfortuna vuole che al 42esimo, il direttore d'orchestra della banda Spallettiana si infortuni. Brozovic esce a causa di un dolore muscolare ed il tecnico certaldino al suo posto inserisce Antonio Candreva arretrando Asamoah in mediana.
La domanda sorge spontanea: perché in un'Inter che con Brozovic in campo già stenta nel creare gioco e con Borja Valero in panchina, Spalletti preferisce Candreva ed arretra un poco estroso Asamoah rischiando di rallentare ancor più la manovra?
Il risultato è infatti una partita che fino al 60esimo rimane bloccata e con scarsissime occasioni. Gagliardini ed il ghanese fanno bene da filtro in fase di non possesso ma nelle azioni offensive scarseggiano in qualità ed iniziativa. Non aiutati inoltre da uno sterile Joao Mario che si limita al compitino, che non cerca mai verticalizzazioni pericolose, imbucate improvvise nè strappi per ravvivare la fiamma del gioco ormai quasi spenta.
Dopo il primo goal però, sicuramente non dovuto al gran gioco dei meneghini, Spalletti inverte la rotta e rimedia al cambio precedente. Entra Borja Valero ed esce Matteo Politano.
Con lo spagnolo in mezzo al campo ed avvalendosi del vantaggio, l'Inter riguadagna fluidità nel gioco e mette in ghiaccio possesso palla prima e partita poi.
Che sia stata una scelta premeditata o solo dovuta dalla voglia di andare subito in vantaggio sfruttando le accelerazioni dell'ex Lazio sulla fascia, l'Inter sicuramente non guadagna il vantaggio grazie al primo cambio di mister Luciano. Invece dal secondo sembra trarne vantaggio e tranquillità.
Facile parlare a giochi fatti, ma dopo questi cambi la riflessione al riguardo era quasi obbligatoria.
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