Capita, ogni giorno, ogni singolo momento, di dover fare una scelta, di scegliere una strada piuttosto che un’altra.

Quello che non capita, è sapere cosa sarebbe successo se... come nel famoso film “Sliding Doors”, avessimo perso la metro, o se invece l’avessimo raggiunta all’ultimo.

Chissà, ora , Massimiliano Allegri, se starà pensando a cosa sarebbe successo se avesse passato quel turno contro l’Ajax in Champions League.

Se, nell’occasione della partita di andata, l’azione di Douglas Costa avesse concluso la sua corsa all’interno della porta e non contro un palo, cosa sarebbe successo?

Oppure se nel doppio confronto avesse avuto a disposizione giocatori come Cuadrado, Mandzukic, Chiellini al meglio della forma, o se fosse stato concesso un rigore nella partita all’ Amsterdam Arena.

Passare il turno avrebbe dato la forza a questa squadra di superare gli scogli Tottenham e Liverpool?

Cosa sarebbe successo se la Juve, tornando al Wanda Metropolitano, avesse cambiato la sorte degli ultimi anni e avesse raggiunto l’obiettivo primario, alzando la coppa.

Probabilmente sarebbero cambiati gli addendi, ma non il risultato, sarebbe stata comunque separazione, chissà magari questa volta decisa dal tecnico livornese, per lasciare nel migliore dei modi un ciclo strepitoso durato cinque anni.

Quello che non cambierà, qualsiasi strada avesse preso quel pallone di Douglas Costa, è la figura dell’uomo e del professionista Massimiliano Allegri, capace di prendere un giorno di luglio in mano un progetto definito da altri e portarlo avanti con fantasia, professionalità e efficacia.

5 Scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 2 finali di Champions, oltre il 70% di vittorie, numeri che per quanto definitivi e freddi non renderanno mai la reale grandezza dell’impresa fatta da questo allenatore.