Giovanni Simeone, figlio del notissimo Diego Pablo oggi allenatore dell'Atletico di Madrid, nasce il 5 Luglio del 1995 a Buenos Aires. Ha due fratelli Giuliano e Gianluca che anche loro hanno intrapreso la carriera di calciatore, sicuramente con meno fortuna.
Fin da piccolo gioca a pallone come da buona tradizione familiare riuscendo ad entrare nelle giovanili del River Plate, il club dei Millionarios.
Si mette in mostra in età giovanissima, a soli 15 anni con la maglia biancorossa mette a segno 26 reti in sole 22 partite, riuscendo così nel 2013 (a soli 18 anni) ad entrare nelle fila della prima squadra di Buenos Aires.
Nel 2015 viene mandato in prestito al Banfield, club di Prima divisione, dove in 31 partite mette a segno 12 gol.
Nel 2016 arriva il momento dell sbarco in Europa, ed è il Genoa ad assicurarselo pagando per il 65% del cartellino 3 milioni di euro circa (nel gennaio 2017 per altri 2 milioni verrà pagato il restante 35% del cartellino, per un totale quindi di 5 milioni).
Arrivato come sostituto da far crescere di Leonardo Pavoletti, ben presto però il giovane Simeone si guadagnerà il posto da titolare; un pò per barvura, un pò per fortuna perchè il centravanti titolare sarà spesso infortunato.
Ma Giovanni si fa trovare pronto fin da subito, nonostante la giovane età ed il fisico non proprio da granatiere.
Comincia a segnare regolarmente, ma quello che più piace ai tifosi è quella faccia da bravo ragazzo unita ad una grinta e ad una voglia che veramente in pochi hanno. Mai appariscente, poco attivo sui social, almeno sul suo profilo ufficiale, e mai una parola fuori luogo nè dentro nè fuori dal campo. Mai una protesta con l'arbitro, nonostante i tanti calci ricevuti. E spesso un bel sorriso, come quello dopo ogni gol con le braccia levate al cielo.
E chiuderà la prima stagione in Serie A con un bellissimo bottino di 12 gol in 35 presenze, niente male per un ragazzino di soli 21 anni.
Quest'anno la sua partenza è data come inevitabile grazie al valore economico che ha raggiunto darà una grossa mano ai bilanci della società in mano al sig. Preziosi, pare che la Fiorentina sia la maggior indiziata a prenderne il cartellino.
E ieri quel gol a rimettere in piedi la partita, salutando la Nord con la mano aperta e un paio di battiti sul cuore. Un gesto che sa di saluto "gentile" non di ruffianata qualsiasi, ma di un gesto genuino, di un ragazzo che probabilmente ha capito cosa sono i genoani e cosa sia il Genoa nonostante il poco tempo avuto per conoscersi.
E se proprio dovrai andare, allora ciao Cholito (anche se preferisci essere chiamato Gio) ti seguirò con simpatia anche nelle tue prossime avventure, perchè comunque il tuo segno nel Genoa lo hai lasciato. Forse anche più come persona che come calciatore.
Suerte chico.
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