Semaforo verde, nuova rubbrica dedicata ai motori e per la serie: sì, non è un articolo di calcio, ma non esiste solo il pallone!

Accendete la tele, spegnete il telefono, lasciate il divano agli altri, perché non starete un momento seduti dalla troppa adrenalina, preparatevi a vivere una stagione piena di emozioni, sorpassi, controsorpassi, cadute, duelli mozzafiato e perché no, amore e odio.

Velocità, gomme, benzina e gassss… riparte il motomondiale.

Questa sarà una stagione indimenticabile, fidatevi. I test conclusi qualche settimana fa, sono da prendere con le pinze,ma una cosa la possiamo dire, la Yamaha è ancora lontano dalla sua forma migliore.
Se Honda e Ducati hanno fatto capire che lotteranno ancora loro due per portarsi a casa il titolo, la Yamaha non ha fatto grossi progressi nei giorni scorsi di test. Manca la giusta quadratura del cerchio tra gomme-velocità. La casa giapponese non riesce a fornire ai suoi due piloti una moto competitiva, ma in questi giorni i tecnici hanno lavorato molto sull’elettronica, in maniera tale da far consumare meno gomma per tutta la durata della gare ed essere leggermente più competitivi.

Il dottor Rossi sicuramente metterà a lucido la sua creatura per la prima gara della stagione in Qatar. Vale insegue quel decimo titolo che lo catapulterebbe(ma già lo è) nella storia di questo sport e sicuramente è un pretendente al titolo. Anche Vinales, che nei test invernali non ha brillato lotterà fin da subito, ma occhio, la sua stagione sarà un incognita, dimentichiamoci la partenza a 1000 dell’anno scorso.

In casa Ducati tutti aspettano l’inizio del motomondiale per prendersi quello che l’anno scorso gli è sfuggito tra le mani a sei giri dalla fine. Il Dovi, a 31 anni, ha capito di avere potenziale e una moto che da quest’anno ha una base tecnica per tutti i circuiti. Credere in se stessi è la base di tutto.

Discorso diverso per Lorenzo. Lo spagnolo lo scorso anno, verso gli ultimi gp del mondiale trovò il feeling con la moto, ma ora riparte da zero con le stesse difficoltà dell’anno precedente. Strano, perché Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, alla vigilia della prima, afferma che la moto è molto meglio di quella del 2017; i test sono andati molto bene, ma la gara spesso cambia tutto. Amen, parole sante.

Passiamo alla Honda. Bèh è la casa più forte con il pilota più forte. Marc Marquez è il favorito. Nei test ha spaccato tutti e tutto e la sua Honda è perfetta su tutti i circuiti. Non cade mai e guida al limite, un campione vero, ma con qualche difettuccio che tornerà utile ai suoi rivali. Pedrosa è il gregario e il collaudatore perfetto.

Attenzione a Zarco, il francese quest’anno stupirà. Morbidelli al debutto in Motogp ci metterà qualche gp per rodare la classe nuova ma poi farà faville e un occhio di riguardo per Petrucci e Crutchlow sempre protagonisti nel corso della stagione.

Domenica ore 17 semaforo verde e come diceva il compianto Simoncelli: Meno prugnette e più gassss

Grazie

ILPARLAFUS