Sono ore decisive per conoscere il futuro di Giampaolo, l'allenatore del Milan. L'appello che i tifosi avevano inviato alla dirigenza rossonera, chiedendo l'esonero dell'allenatore, sembra sia stato ascoltato. In molti pensavano che la vittoria conquistata sabato sera a Genova, benchè priva di un gioco convincente, avrebbe garantito quel prezioso tempo per lavorare a cui il tecnico abruzzese ha sempre rivolto particolare attenzione, ma le notizie che arrivano da Milano, con tanto di nomi dei possibili sostituti, sono rivolte all'esonero. Maldini ha tentato in tutti i modi di difendere la posizione dell'allenatore, non solo perchè è sempre stato consapevole che era stato lui a sceglierlo, ma perchè, confortato dall'opinione di moltissimi, era convinto che una squadra così giovane, aveva bisogno di crescere attraverso quel gioco che Giampaolo aveva garantito di saper insegnare
Cosa sia successo non lo potrà sapere mai nessuno. L'allenatore e il suo staff si sono smarriti, rinnegando prima un modulo di gioco che sembrava perfetto per la rosa di giocatori a loro disposizione e successivamente non riuscendo a trovare quelle certezze su cui basare il proprio lavoro e di conseguenza i risultati. Troppa pressione? Giocatori svogliati? Assenza di feeling con la dirigenza? Qualsiasi fosse la risposta ed anche volendo tentare di difendere l'allenatore, non imputando solo a lui la colpa di quattro sconfitte, dopo sette giornate, continuare ad affidargli la guida tecnica, sarebbe, senza ombra di dubbio, il male peggiore. A volte succede ed è già successo, che allenatori da tutti considerati preparati e in grado di affrontare ogni "piazza", non riescano a dimostrare la propria bravura. Un esempio famoso, Lippi quando allenò l'Inter. Questo per evidenziare che non si mette in discussione né la professionalità di Giampaolo, né la scelta di Maldini, ma è evidente che le aspettative di giugno sono andate deluse ed è meglio salutarsi oggi piuttosto che continuare un rapporto che sarebbe deleterio per tutti.
Così facendo per prima cosa si dà soddisfazione ai tifosi, che per quanto non addetti ai lavori hanno sempre dimostrato l'attaccamento alla Società, poi si cerca di dare una "scossa" ad una squadra che appare spenta e smarrita, ma specialmente ci si augura che anche i giocatori si sentano responsabilizzati dal provvedimento preso garantendo un rendimendo ben diverso dall'attuale. E' infatti indiscutibile che ciò che oggi preoccupa maggiormente è constatare che, oltre all'assenza di un gioco, sono i singoli a non sembrare all'altezza della situazione. Spalletti, Pioli, Garcia, Ranieri e Prandelli, questi sono i nomi che circolano. Chi siederà sulla panchina del Milan dopo la sosta della Nazionale? Spetta alla dirigenza scegliere per il meglio, nella consapevolezza che, sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico.
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