Ormai Sarri è diventato, per mille motivi (di cui pochi a lui ascrivibili), il capro espiatorio di un'annata che potrebbe ancora risultare vincente, ma potrebbe, ipotesi plausibile, non portare nulla in bacheca, dopo anni.

Pensare che sia colpa dell'allenatore toscano, o solo sua, è degna delle peggiori giornate di un Zamparini qualsiasi, capace di scaricare sul tecnico una incapacità di gestione societaria che mai come quest'anno, alla Juventus si è evidenziata.

Quando decidi di apportare una rivoluzione culturale devi essere in gradi di mettere a bilancio alcune considerazioni fondamentali. La prima, base di tutto, è il tempo. Un cambio generazionale di mentalità, non è assolutamente scontato che entri. E di esempi se ne possono vedere a decine ma, per evitare dispersioni di tempo, cito il Liverpool del tecnico Klopp, che al primo anno in Inghilterra fece talmente pena da sembrare un flop di proporzioni universali. Guardare dove si trovino gli inglesi, oggi, è superfluo, ma vale la pena ricordarlo: Hanno vinto la champions ultima, la coppa intercontinentale, sono straprimi in campionato e si possono dedicare alla champions attuale con la calma di una squadra che gira a mille, ormai, da un anno e più. 

In Italia questo, a parte l'Atalanta (che per motivi storici non ha obblighi particolari), difficilmente trovi. 

Secondo ingrediente fondamentale, la rosa dei giocatori. Sarri ha un suo metodo ed una sua filososfia, che piaccia o meno, ma nel momento in cui lo prendi, devi "agevolarne" il compito, comprandogli i giocatori giusti per sviluppare l'idea di calcio per il quale lo hai preso. Ho sentito e letto di adattabilità alla rosa che Sarri dovrebbe avere. Ma se volevi uno che si adattasse al parco giocatori, tenevi Allegri, che riesce meglio, per filosofia e metodo, a sfruttare quello che si ritrova in squadra. Sarri per modo e visione, ha bisogno assoluto di alcuni giocatori cardine che diano il via alla manovra, e il centrocampo, in questo gioco, è, più di altri fondamentali. Ora, senza discuterne la classe, Pjanic, che io ricordi, non gioca cinque partite di fila ai livelli che dovrebbe avere, da almeno un anno, forse due. Lento, macchinoso, confuso e svogliato. Quando il "presunto cervello" del gioco, approccia lepartite in questo modo, tutto il resto, conseguentemente, ne soffre. 

Alla fine, quindi, ritengo che la rosa, sperando che Sarri resti anche l'anno prossimo (cosa che mi auguro seriamente), dovrà essere rivoluzionata. Via molti, moltissimi giocatori, che saranno la base economica per il cambio, anche generazionale, che si doveva fare l'anno scorso e che poi, per mille motivi, non si è riusciti. Via Bonucci, spazio a DeLigt e Demiral; via Pjanic, Khedira, Matuidi, Cuadrado e Higuain. Dobbiamo recuperare giocatori giovani e con voglia di correre e mettersi in gioco. Via Rugani (ormai adagiatosi al ruolo di promessa mai mantenuta), Douglas Costa, talentuosissimo ma sempre infortunato. Insomma un lavoro profondo, ma necessario.

Molti sperano nell'arrivo di Guardiola. Capisco che lanciare lo sguardo al futuro sollevi dal pensare ai problemi attuali, ma non considerare che l'allenatore del City comporti una spesa personale di una quarantina di milioni lordi l'anno e una spesa di mercato intorno ai 2/300 milioni almeno per avere i giocatori che vuole per far funzionare il suo metodo e la sua visione, è da superficiali. Ricordiamoci poi i risultati del tanto osannato allenatore. Dopo Barcellona, non è che abbia brillato per risultati; quindi pensare che sia la soluzione a tutti i mali, sarebbe il primo grande errore. 

Spero tanto che la Juve, alla fine, si mostri per quella società che ha saputo, negli ultimi anni, guardare in avanti, anticipando i tempi e ritornare ai livelli che le competevano, mantenendo l'idea Sarri salda e, in maniera coerente, accompagnare la rivoluzione promessa.