Non un derby entusiasmante quello andato in scena nella 13° giornata di Serie A tra Roma e Lazio. Alla fine a prevalere è stata la squadra di Maurizio Sarri con il risultato di 0-1, grazie ad un errore in fase di impostazione del difensore della Roma Ibanez, con goal del connazionale Felipe Anderson. Poche occasioni e tanta confusione, questo potrebbe essere il riassunto della partita, condizionata sia da una parte che dall'altra da parecchie assenze (su tutti Milinkovic-Savic e Immobile per la Lazio, Dybala e Wijnaldum per la Roma).
Le due squadre arrivavano a questo derby in due modi completamente opposti: la Lazio, reduce da un momento molto negativo a causa della sconfitta interna con la Salernitana e l'uscita dal girone di Europa League con il Feyenoord con conseguente retrocessione in Conference, mentre la Roma con l'umore più alto grazie al secondo posto raggiunto in Europa League contro il Ludogorets.
La sensazione però è che Sarri abbia capito in pieno il significato di "Derby" per questa città. Così il mister prima della partita: "Oggi non dobbiamo giocare per la classifica, oggi dobbiamo giocare per il popolo laziale".
Detto fatto: Sarri ha messo da parte i propri schemi e le proprie tattiche con il solo obiettivo di giocare per vincere e per dare appunto una gioia ai suoi tifosi. Difesa granitica, compatti dietro e possesso palla lasciato agli avversari, sicuramente non la caratteristica fondamentale del "Sarrismo", piuttosto uno stile di gioco molto simile alla Roma di Josè Mourinho.
La squadra giallorossa, tranne un'unica occasione con la traversa di Zaniolo, non si è mai resa sufficientemente pericolosa; il copione della partita è sempre stato lo stesso: passaggi continui tra i tre difensori e lancio lungo alla ricerca di una spizzata di Abraham prima e Belotti dopo. Neanche i cambi, tra cui l'inserimento del classe 2003 Cristian Volpato, che tanto aveva fatto bene nelle precedenti partite, e il sempre pericoloso Stephan El Shaarawy, hanno dato linfa nuova alla squadra del portoghese.
Se lo spettacolo non è stato proposto in campo, non si può dire lo stesso degli spalti: due coreografie magnifiche, che sottolineano l'attaccamento alla maglia e alla città dei tifosi e che hanno ricordato a tutto il mondo il perché il Derby di Roma è considerato uno degli incontri più affascinanti e sentiti del calcio.
Con questo risultato, cambia anche la classifica; infatti la Lazio scavalca proprio la Roma piazzandosi al terzo posto con 27 punti, i giallorossi scendono al quinto posto rimanendo a 25 punti e facendosi raggiungere dalla Juventus, uscita vittoriosa dal Derby d'Italia contro l'Inter.
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