Nell'immaginario collettivo degli italiani vi è il Presidente della Repubblica più amato di sempre dai cittadini italiani, Sandro Pertini e il Mondiale vinto dall'Italia in Spagna nel 1982. L'indimenticato Presidente nasce a San Giovanni di Stella in provincia di Savona, in Liguria, il 25 settembre del 1986 e muore a Roma, nella capitale eterna, il 24 febbraio del 1990.
E' l'11 Luglio del 1982, l'Italia deve giocare la finale del Mondiale contro la Germania. La storica gara si disputa a Madrid in Spagna. Il Presidente Pertini raccomanda a Pablito Paolo Rossi dicendogli testualmente: "I tedeschi sono robusti, cerca di non farti pestare i piedi". La formazione azzurra si presenta con Zoff in porta, Bergomi, Cabrini, Collovati, Scirea e Gentile in difesa, Oriali, Tardelli e Conti a centrocampo e Rossi e Graziani in attaccco. La Germania si schiera in campo con la seguente formazione: Schumacher, Förster, Briegel, Kaltz, Förster K.H., Stielike, Littbarski, Dremml, Fischer, Breitner, Rummenigge. Il "Santiago Bernabeu" è stracolmo con 90.000 presenze per l'occasione. Al 57' Rossi sblocca la gara a favore dell'Italia, Tardelli al 69' sigla il raddoppio mentre Altobelli chiude la partita all'81'. A nulla serve la rete della bandiera per la Germania di Breitner all'83. La gioia di Pertini ad ogni gol degli azzurri è gioiosa e ricca di emozioni. Il Presidente della Repubblica esulta come sessanta milioni di italiani. La sua esultanza è fatta in maniera spontanea, autentica ed empatica con gli altri tifosi che stanno assistendo alla gara dal vivo o in televisione. L'Italia può alzare la Coppa, è campione del mondo per la terza volta nella storia.
Al ritorno da Madrid si sfidano in una partita di scopone epica e leggendaria la coppia formata da Pertini e Zoff e la coppia formata da Causio e dall'allenatore degli azzurri Enzo Bearzot. La gara viene vinta dal duo composto dal ct e dal giocatore a causa di un errore del Presidente, beffato da Causio. Nel 1983, un anno dopo la vittoria mondiale, quando SuperDino smette con il calcio giocato, Pertini invia un telegramma a Zoff: "Vieni a trovarmi. Giocheremo a scopone e cercherò di non fare più gli errori che mi hai giustamente rimproverato". L'estremo difensore italiano Zoff ha dichiarato a distanza di 34 anni da quell'episodio che Pertini era molto bravo nel gioco delle carte. Pertini ed il suo rapporto con gli azzurri nel Mondiale del 1982 vinto dall'Italia resta tuttora nel cuore dei tifosi italiani.
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