Allo stadio Ettore Giardiniero è andata in scena la sesta giornata di serie A, si sono sfidate Lecce e la Roma. E' stato un match frizzantino, che non ha annoiato gli appassionati: la squadra di casa era dedita a difendere e a sfruttare le ripartenze, concentrandosi per lo più sulle corsie laterali, mentre gli ospiti controllavano pazientemente il gioco, attendendo che si liberasse il varco giusto.
Il primo tempo è stato caratterizzato da un'intensa fase di studio: alla difesa salentina, bassa e stretta, si contrapponeva una Roma aggressiva, con una retroguardia altissima.
Ciò che è saltato all'occhio è la collocazione in campo: il reparto arretrato di Fonseca passava da una disposizione a quattro, a seconda delle varie fasi, a tre (impostazione) e, alle volte, anche a due. Perno di questi accorgimenti tattici è stato Mancini, libero di salire sulla mediana in pressing e di impostare. Ovviamente, un ruolo importante lo ha giocato la mediana: Diawara e Veretout sono stati molto abili sia nel recuperare diversi palloni, sia nel distribuirli in fase di costruzione.
Pellegrini, vertice alto del centrocampo, è riuscito a dare continuità alle sue prestazioni: era ovunque, ha dettato i tempi alla squadra, cercando spesso l'imbucata. In attacco, nonostante la scarsa efficacia delle sortite offensive della Roma, si è visto molto movimento sia con la costante ricerca di fraseggi e cambi di posizione, sia con cross dal fondo e dalla trequarti.
In questo settore spicca il lavoro di Kluivert, che si sta guadagnando sempre più la fiducia del mister e dei tifosi, grazie ai suoi affondi sulla fascia e i tagli al centro alla ricerca di spazi da aggredire.
Dall'altro lato emerge la coppia Kolarov- Mkhitaryan che vede crescere la propria intesa e la propria efficacia. Infatti è proprio dai piedi dell’armeno che viene il gol: innescato nell’area di rigore dall'ala olandese, si è portato la palla sul destro e, dal fondo, ha trovato Dzeko che ha dovuto solo imbucare la palla.
Come già anticipato, la difesa salentina è riuscita ad arginare i pericoli derivanti dagli attacchi dei rivali e, quando è riuscita ad evitare la prima pressione, ha rilanciato i suoi attaccanti in contropiede, creando qualche grattacapo alla retroguardia di Fonseca. In particolare va notato che Mancini e Smalling hanno sofferto gli inserimenti dei centrocampisti del Lecce, sfuggiti a una marcatura non sempre perfetta di Diawara e Veretout.
In conclusione oggi si è visto il gioco che il tecnico brasiliano vuole dalla sua squadra, fatto di pressing, movimento e gioco di squadra che, se abbinato alla giusta concentrazione, potrebbe regalare diverse soddisfazioni ai suoi supporterers.
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