Il Galeone AS Roma del capitano Josè Mourinho è tornato in una fase di tempesta. Dopo 3 partite con una navigazione all’apparenza serena, la sconfitta nel turno infrasettimanale ha riportato i giallorossi nello sconforto. Il viaggio in Emilia è stato a dir poco negativo e ora la Magica si appresta ad affrontare la squadra più in forma della Serie A: l’Inter del ex laziale Simone Inzaghi, che viaggia sulle ali dell’entusiasmo.
Per di più, oltre la sconfitta, la squadra capitolina ritorna a casa decimata dovendo fare a meno per squalifica dell’insostituibile Karsdorp e dell’inamovibile centravanti Tammy Abraham, squalificato per un’ ammonizione a dir poco scandalosa inflitta dal mediocre Pairetto. A loro si aggiunge l’infortunio dell’elemento più in forma della rosa El Shaarawy e del capitano Lorenzo Pellegrini.
L’insieme di questi fattori porta a pensare che per i nerazzurri, come testimoniato dalle maggiori testate e siti nazionali, sarà qualcosa di più che una semplice passeggiata di salute.
Ma è proprio in momenti come questi che il condottiero Mourinho deve far vedere che nulla è perduto. Dopo essere riuscito nell’impresa di aver ricompattato il popolo romanista intorno alla squadra, sentimento che si era affievolito nella gestione Pallotta, dovrà passare questo ardore agli undici giocatori che sabato alle 18 scenderanno in campo.
Tra l’altro per il mister romanista non sarà una partita come le altre. Sfiderà l’inter, la squadra che lui stesso nel 2010 ha portato sul tetto del mondo con lo storico Triplete. Sicuramente da vecchio uomo di calcio vorrà portarsi la partita a casa a tutti i costi, escogitando una strategia attendista pronta a colpire la difesa nerazzurra negli spazi. Ma prima di tutto dovrà far capire ai suoi uomini che il futuro è ancora tutto da scrivere e i giocatori di maggior talento e personalità, vedi Zaniolo, dovranno portare a casa una prestazione convincente come solo a tratti si è visto in questi primi 3 mesi di stagione.
Inoltre Il meraviglioso pubblico romanista ha risposto presente registrando il settimo sold out stagionale e accompagnerà la squadra come solo la Curva Sud è capace di fare.
La formazione giallorossa quindi non deve darsi per vinta perché nella vita, come nel calcio, è nei momenti di maggiore difficoltà che escono fuori i veri uomini e si creano i gruppi vincenti: giocando in un ruolo non tuo, facendo una corsa in più per sostenere un compagno, e anche vedendo i giocatori in panchina che vivono la partita come fossero in campo insieme a tutti gli altri.
Le squadre vincenti quindi si formano prima da uomini veri, e non c’e persona che lo sa meglio di Josè Mourinho e siamo sicuri che sabato vedremo nelle file romaniste tutto tranne che rassegnazione.
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