Si avvia mestamente alla fine il mercato di indebolimento rossonero.

La farsa Correa, e ho detto tutto, altro non è stata che l’ennesima presa per i fondelli, imbastita col codazzo di media compiacenti che ci hanno fracassato gli zebedei per mesi e perché, è evidente, c’è gente che si presta a leggerli. Niente di più facile che tenere sulle corde un tifo sfibrato da anni di orrori, da una squadra attrezzata per  superare di poco il centro classifica, da profili dirigenziali dal volto famigliare ma dalla sostanza discutibile, con lo spiattellamento del nome di turno, nemmeno irresistibile, specificando che la richiesta è 10, l’offerta 5, e stranamente, ma solo all’ultimo, non se ne fa una beata mazza! Strano eh?

E’ una canzoncina vecchia e, francamente nemmeno più originale: solo negli ultimi mesi siamo stati massacrati dai non arrivi di Depay, Ibra, Saint-Maximin, Deulofeu, Fabregas; qualche temerario della tastiera, sempre alla faccia del rispetto verso un tifo in ginocchio, sta provando ad infilarci pure Icardi. Io stesso sto pensando di deliziarvi con uno scambio last minute CR7/Castillejo, ma con conguaglio a nostro favore.

Gazidis in fondo ha mantenuto le promesse enunciate nel compito in classe di fine anno: niente illusioni. Andava letto tra le righe quel monologo senza contraddittorio: fine dei sogni, non ci possono essere, siamo sommersi di debiti e giocatori mediocri, per anni cercheremo di avere la botta di fortuna di azzeccare qualche giovanotto low cost, le braccia disarmate di tutto saranno due volti rassicuranti, ma nessuno ,da Conte a Rabiot , si vuole avvicinare ad oggi al pianeta rossonero perché non ci sono ambizioni, il progetto lo enuncio a voi anche se nessuno, io per primo, sa minimamente di cosa si parli se entriamo nel dettaglio tecnico ed usciamo da quello finanziario.

Quindi? Tanti tonici per il mal di stomaco, signori! Perché anche il più disilluso dei milanisti (io sono tra i primi),non smetterà mai davvero di guardare ogni fine settimana quello scempio in campo, da Borini a Rodriguez, dai passaggi all’indietro allo 0-0 col Lecce che al minuto 87 non si vuole sbloccare.

Non smetterà perché è il Milan, qualcosa che si ha dentro o non si ha.

Anche se fa male.