Tra le tante storie affascinanti che il Mondiale di Russia racconta c'è sicuramente quella di Tim Cahill. Classe 1979, compirà 39 anni il prossimo 6 dicembre, il nativo di Sidney con una rete può raggiungere un record di tutto rispetto. Non diventerà il miglior marcatore della nazionale australiana, con cui ha messo a segno 50 reti in 105 presenze, ma uno dei quattro giocatori che sono riusciti a mettere a segno almeno una rete in quattro edizioni dei Mondiali. Un record riuscito solamente a Pelé, Uwe Seeler e Miroslav Klose fino ad ora, giocatori che non hanno alcun bisogno di presentazione. Cahill nel 4-2-3-1, o 4-3-3, di Bert Van Marwijk, allenatore a tempo (verrà sostituito da Graham Arnold al termine della competizione) e che nel 2010 ha portato l'Olanda fino alla finale persa negli ultimi minuti contro la Spagna, ricoprirà sicuramente il ruolo di punta centrale. Non è quindi utopistico pensare ad un Cahill che festeggerà il suo sesto gol ai Mondiali contro una tra Francia, Perù e Danimarca. Fino ad ora infatti l'ex giocatore, tra le altre, di Everton e New York Red Bulls ha messo a segno cinque reti nella maggior competizioni per nazionali esistente: a Germania 2006, quando l'Australia venne eliminata dal rigore di Totti in pieno recupero, Cahill andò a segno per due volte contro il Giappone (3-1 il finale), mentre a Sudafrica 2010, con i Socceroos eliminati nella fase a gironi, l'unica rete l'attaccante in maglia numero 4 aggiunse il suo nome al tabellino dei marcatori nell'ultima giornata contro la Serbia (vittoria 2-1). A Brasile 2014 arrivarono altre due reti e un'altra eliminazione nella fase a gironi. Cahill andò in rete nelle sconfitte per 3-1 e 3-2 con il Cile e l'Olanda (in questo secondo caso con un super gol che potete vedere nel video qui sotto). Uno score già di per sé invidiabile. Non molti giocatori possono dire di essere andati a segno per cinque volte ai Mondiali. E le soddisfazioni possono aumentare come detto. Seppur le possibilità di qualificarsi agli ottavi siano difficili, se escludiamo la Francia le altre due formazioni non hanno un pacchetto arretrato imperforabile. I giocatori del Perù sono alla prima esperienza in un Mondiale, e molti di questi contano anche poche presenze a con la nazionale, mentre la Danimarca basa la propria forza in particolare nel reparto offensivo, mentre in difesa, se escludiamo Andreas Christensen, autore di una buonissima stagione al Chelsea, i restanti tre possibili titolari, tra cui il capitano ed ex Roma e Palermo Simon Kjaer, tra l'altro infortunatosi durante una delle ultime amichevoli, non offrono grandi garanzie.