Sono giornate difficili, che vorremmo irreali, chi può chiuso in casa in attesa che questa "morte invisibile" finisca di flagellare l'Italia e tutto il mondo. Purtroppo i decessi sono ancora in crescita, con numeri che solo per l'Italia si avviano ai 5000, cosa che, in assenza di guerre, non era mai successa. Logico che tutto, davanti a tale drammaticità, abbia un valore ben diverso. Parlare e scrivere di calcio o di sport, oggi mi sembra inutile, o peggio offensivo verso tutti coloro che sono, a differenza mia, in "prima linea" a combattere per noi.                                                                               

Ma io sono un "blogger", scrivere mi piace oltre ad essere diventato, da quando vivo all'estero, il mio principale interesse, insieme a leggere e studiare, e VIVOPERLEI mi ha aiutato a migliorarmi.
Ringrazio vivamente sia per la disponibilità e la professionalità con cui sono stato ascoltato, sia per l'opportunità e la fiducia che mi è stata concessa.
Nella speranza di riscuotere il vostro gradimento pubblicherò a puntate, una storia, la mia, utilizzando un gioco, il Subbuteo, logicamente con molti riferimenti al calcio e al Milan, il tutto condito da quei valori intramontabili come l'amicizia e il rispetto. 


............ E’ quella sera che ho preso coraggio ed ho incominciato la stesura di questo testo, in un mondo di scrittori e sempre meno lettori. Una rimpatriata fra vecchi amici: una pizza napoletana, veramente speciale, sul tagliere, tutti e sei uniti dalla passione per un gioco.                                                                                                                    Non bastasse, mi avevano dimostrato talmente tanto affetto, che avevano acceso la scintilla, in un momento buio della mia vita, non avendo più la tranquillità di un lavoro. Una fredda serata invernale, si era trasformata in qualche cosa di unico.                                                                      Tornavo a casa felice ed arricchito, non di denaro, ma di una fotografia ed una medaglia a ricordo di un torneo a squadre che avevamo vinto giocando insieme, ma ancor di più, di quel calore che solo l'amicizia ti sa trasmettere, quel non farti sentire mai solo, quel poter guardare avanti sempre fiducioso, a testa alta, anche quando sarebbe naturale chinare il capo, fissando solo i propri passi alla ricerca di quella via d'uscita che sembra smarrita.
Non avevo alcuna presunzione se non quella di ricordare, in modo semplice, cose accadute nella nostra Città, poco o pochissimo note.                                                                                                       

Tutto ruota intorno ad un gioco, il Subbuteo, cominciato a giocare quando si era ragazzini e continuato a praticare anche ora, da adulti.                                                                                                                                                   

Un racconto lungo cinquanta anni, che vede Mestre, protagonista. La storia di un gruppo di uomini che giocando diventano amici e la similitudine di alcuni di loro con grandissimi campioni del mondo del calcio, nel tentativo di rendere la lettura leggera ed originale. Il tentativo è quello di trasmettere alcune delle emozioni da me vissute, che fanno parte del quotidiano di moltissime persone, ma che non si ha il tempo (specialmente adesso) di apprezzare, distratti da mille pensieri.
Se ci sarò riuscito il mio obiettivo sarà stato raggiunto. 





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