Un grande Robert De Niro interpreta un miracolo medico nel film Risvegli: riemerge da uno stato catatonico per un buon periodo di tempo, sufficiente per godersi quella vita che gli era stata negata fino a quel momento, muoversi, parlare, gioire e stringere rapporti umani.
Ma la sorprendente cura del medico (Robin Williams), si rivela, purtroppo, efficace ma limitata nel tempo, tanto da far regredire inesorabilmente il suo paziente, che ripiomba allo stato di un vegetale. Tristezza e sconcerto permeano il finale di una grandissima pellicola.

Oggi leggevo Carlo Pellegatti, che rappresenta una sorta di mio opposto, nel senso che sprizza perenne ottimismo, sostenere che questo Milan sta in piedi grazie ad Ibrahimovic: sono completamente d'accordo. Zlatan è da gennaio Robin Williams e la squadra De Niro.
Sono quasi 56 le primavere alle mie spalle e queste stagioni hanno visto di tutto, inclusi i Milan che avevano Canuti, Pasinato, Golin o Blisset tra i titolari. Ho avuto, pertanto, la possibilità di osservare le infinite mutazioni dei rossoneri dagli anni 70 ad oggi e, di conseguenza, l'opportunità di formarmi idee, cambiarle, confermarle, rivoluzionarle. Nulla di me vorrebbe di più se non vedere dopo un decennio di tenebre, tornare la luce su questa squadra. E la luce nel calcio si accende esclusivamente quando vinci un numero importante di partite, riducendo al minimo le cadute: il tunnel si oltrepassa quando convinci col gioco.

Ibrahimovic, Rebic, Romagnoli, Theo, Donnarumma: questi sono a mio avviso gli unici profili che sarebbero quasi titolari in tutti i principali club di alto livello e sono largo per l'età di Zlatan, la crescita zero di Romagnoli e la continuità da confermare di Ante per cui stravedo. Il resto della squadra e delle riserve non apparirebbe in nessun organico. Questo è ciò che vedo e mi rendo conto che il mio pessimismo è il doloroso figlio di anni di aspettative mai realizzate.
Dal canto suo Bennacer è avviato con decisione a far parte del gruppo, mentre continuo a non fidarmi di Kessié ed ancor meno di Calhanoglu. Il primo potrebbe smentirmi e per farlo deve consacrare la prossima stagione ai livelli delle ultime 9 gare, il turco e' un fake o, almeno, così io lo vedo. A tal proposito girano voci che non voglia rinnovare: se fosse vero, come spero, rischiamo il miracolo di un Suso2 ovvero, di liberarcene guadagnandoci: fossi in Maldini non mi farei sfuggire l'occasione nemmeno per un secondo perché anche ora che è incredibilmente osannato vedo vagare il turco a vanvera per 80 minuti e continuo a chiedermi che ruolo ricopra.
Quanto sopra per dire che confermare il buon Pioli (buono, ma niente di più), non ha alcun senso al non verificarsi delle seguenti specifiche: straconfermare Ibra con incarichi tecnici anche per gli anni successivi; colmare i buchi che consentirebbero al Milan di partire alla pari con le altre, ma stavolta sul serio. Tradotto in cifre: tre titolari solidi ed altrettante riserve che, quando subentrano, non ci facciano mettere le mani tra i capelli, per chi li ha, come stasera contro l'Atalanta.