Dopo 99 anni di storia, così, da un giorno all'altro, arriva tuonante la decisione di costruire un nuovo stadio di proprietà ed abbattere San Siro.
Abbattere San Siro???
Ho dovuto leggere e rileggere più volte questa notizia, perchè la verità è che i miei occhi non potevano credere a ciò che stavo leggendo.
San Siro, oltre ad essere patrimonio di Milano, è un simbolo italiano. Rappresenta, dopo la Scala ed il Duomo, il terzo simbolo più importante della città.
Aprì le sue porte nel 1926, con un'amichevole tra Inter e Milan. Fu costruito per volontà dell'allora presidente rossonero Piero Pirelli e pensate, poteva arrivare ad ospitare circa 35000 persone. Cifra non indifferente per l'epoca.
A partire dal 1935 lo stadio fu acquistato dal Comune di Milano, che anno dopo anno ha provveduto ad abbellire e rendere questo stadio uno dei più belli al mondo. Solo nel 1980, fu intitolato a Giuseppe Meazza, calciatore di entrambe le squadre di Milano e campione del mondo con la Nazionale Italiana.
Tutto ciò per dire che San Siro è e sarà per sempre parte della città e monumento storico italiano. Prima di prendere la decisione di demolirlo, i due club dovrebbero soffermarsi a riflettere su ciò che rappresenta questo stadio per molte persone, tifosi e non.
Tutto ciò per poi andare a costruire uno stadio con il nome di qualche gruppo finanziario cinese o statunitense, che comunque resterebbe in comune al 50% tra le due squadre.
Dopo aver abbattuto il Meazza, il tifoso non avrebbe comunque una casa tutta sua, ma sarebbe costretto a dividerlo con i cugini.
Siamo sicuri che davvero non si possa ristrutturare e renderlo all'altezza degli altri impianti moderni europei? Abbattere San Siro sarebbe come demolire il Camp Nou o il Santiago Bernabeu. Un'autentica follia.
Bisognerebbe indire un referendum per decidere se gli italiani, e più nello specifico i milanesi, vogliano o meno che tutto ciò avvenga. Mi scuseranno gli economisti se non tutti ragionano in termini puramente di bilancio. A volte ragionare con il cuore non è poi così male...
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