Mauro Icardi è l'uomo del momento: 15 gol in 14 presenze in serie A, già 5 doppiette (record stagionale europeo condiviso con Cavani) e il ricordo indelebile della tripletta nel Derby cittadino con il Milan. A suon di gol e prestazioni (quasi sempre) eccellenti sta letteralmente trascinando l'Inter in zone di classifica che a inizio stagione in pochi avevano pronosticato.
I recenti rumors riguardanti un interessamento del Real Madrid nei confronti del bomber di Rosario sono l'inevitabile conseguenza delle sue prestazioni: segnando così tanto e così regolarmente non può che fare gola ai top club europei. La recente intervista alla moglie-agente Wanda Nara ha ulteriormente portato sotto i riflettori Maurito, facendo sapere (come se fosse necessario) che "tanti top club stanno seguendo Mauro, ma lui è sereno e sta benissimo a Milano, ama l'Inter".
Già, ama l'Inter. Ma si sa, nel calcio di oggi le bandiere scarseggiano sempre più. A sventolare sono ormai sempre più i contratti milionari, con cifre che fino a qualche anno fa sembravano fantascienza. I recenti casi Neymar-Mbappé ne sono la prova: nessun giocatore è troppo caro e nessuno è imprescindibile.
E se ci soffermiamo a riflettere su Icardi, analizzando il suo attuale contratto, capiamo subito che ha urgente bisogno di qualche ritocco. Innanzitutto l'ingaggio: Maurito è il top player indiscusso e il capitano dell'Inter seconda in classifica, è il capocannoniere al pari di Immobile ed è l'uomo copertina che la squadra di Corso Vittorio Emanuele sta utilizzando per espandere la fama del brand in Cina. Gli attuali 5 milioni netti annui previsti dal suo contratto iniziano a risultare pochi paragonati al suo rendimento e agli stipendi di altri suoi colleghi in serie A (Donnarumma, Bonucci e De Rossi su tutti). Per allontanare qualsiasi dubbio dalla testa di Maurito bisogna adeguargli il contratto, con cifre alla Higuain o superiori, 7-8 milioni annui.
Vi è poi il discorso legato alla clausola rescissoria: chiunque voglia Icardi può ad oggi aggirare il volere dell'Inter presentandosi alla società con un assegno di 110 milioni. Cifre altissime fino a 5 anni fa, alla portata di molti club nel calcio di oggi. L'ideale sarebbe eliminare qualsiasi clausola rescissoria, così da poter intavolare qualsiasi trattativa di mercato soltanto con anche l'Inter seduta al tavolo; ma dato che al giorno d'oggi vanno così di moda (purtroppo), è bene che la dirigenza, e qui mi rivolgo ad Ausilio e Sabatini, prenda in considerazione una clausola molto più alta, alla Neymar magari.
Perché capiamoci, l'Inter di oggi non può e non deve fare a meno del suo capitano, sia per i risultati sul campo, sia per quanto riguarda l'espansione del brand in Cina e nel mondo. Icardi sta rispondendo sempre presente all'appello, la dirigenza farà lo stesso blindando il proprio giocatore simbolo e facendone una bandiera del club?
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