Torniamo un attimo su quello che è successo ieri sera: l'Atletico ha battuto il Liverpool nell'andata degli ottavi di Champions fissando il punteggio sull'1-0. A decidere il match è stato Saul, ma ciò che ha suscitato scalpore tra gli amanti del calcio è stato il gioco dei colchoneros definito forse troppo attendista e non spregiudicato.
Se guardiamo le statistiche i Reds hanno dominato la partita, ma purtroppo non sono riusciti a fare un tiro in porta. Non basta la "melina" come direbbe Gianni Brera a scardinare la retroguardia avversaria, quello che conta è il cinismo abbinato alla concretezza e al senso della posizione. Quella posizione fondamentale per riuscire a rimanere compatti e a far giocare in maniera mediocre un club che ha sempre segnato in Premier e in Europa come un rullo compressore.
L'Atletico è una squadra molto raccolta che non lascia punti di riferimento in attacco e che chiude molto bene gli inserimenti per non far arrivare alla rete gli avversari. Il classico "Catenaccio" citando sempre Brera, che trova un efficace riscontro nei confronti di un mosaico tattico che ha sempre prediletto i muscoli alle "skills" tattiche e tecniche che di solito mandano in visibilio le persone sugli spalti.
Il Tiki-Taka? Macché, quella è roba superata. Se io faccio un gol in più rispetto all'avversario me ne frego perché la cosa più importante al giorno d'oggi è il risultato. Non ci credete? Facciamo ancora un passo indietro: nel 2012 un allenatore alle prime armi come Di Matteo è riuscito a sbattere fuori Guardiola con un semplice 4-4-2 come quello di Simeone. Il contropiede? Abbandonato! Le verticalizzazioni? Anche quelle finite nel dimenticatoio. E alla fine? Champions ai Blues e i marziani annichiliti e sconfitti, quasi a voler dire: "Ehi, la cosa più importante è buttarla dentro!".
Se ritorniamo allo scontro del Wanda Metropolitano possiamo notare che il modulo rojiblanco combina stazza e compattezza, proprio quei requisiti fondamentali per portare a casa un parziale utile per ripresentarsi ad Anfield con il 55% di probabilità di passaggio del turno.
Si sa, il Liverpool fa male in contropiede, per questo motivo dovremmo aspettarci un altro pullman davanti alla porta per difendere con le unghie e coi denti un pass utile per andare avanti nella competizione.
Per noi italiani che amiamo la difesa bassa e lo stile catenacciaro non possiamo che tifare per il club di Cerezo. La cosa più importante? Il tabellone al triplice fischio che dice 1-0. C'è differenza tra gioco sostanziale e gioco spettacolare, forse col primo che ancor oggi regna sui vari stili.
Una cosa è certa: ieri il pragmatismo ha superato i fronzoli. E chi dice che alla fine questo non conta forse dovrebbe davvero smettere di seguire il calcio. Perché la pratica batte la teoria e perché alla fine IL RISULTATO CONTA.
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