Come tutti ben sappiamo la parola casa può avere diversi significati, ma soprattutto può dare emozioni che altre cose non possono darti: una casa può darti, sicurezza, può darti serenità, ma soprattutto può darti benessere.
Esattamente questo benessere è quello che ha pervaso un calciatore nel momento in cui è tornato a vestire una maglia con i colori della squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta: il calciatore in questione è El Fideo Angel Di Maria.
Nasce a Rosario, in Argentina, il fresco campione del mondo ci ha accompagnato in questi anni di carriera con giocate di altissimo livello alternate a momenti di caos totale dove non riusciva nemmeno a completare un passaggio, ma il talento e la classe gli sono sempre stati riconosciuti da tutti.
Nella sua carriera ha indossato magliette importanti come quella del Real Madrid, quella del Manchester United ed infine quella della Juventus e ciò denota quanto ho appena detto sopra dato che stiamo parlando di tre top club nei rispettivi campionati. Certo, l'età avanza, ma ciò accade a tutti, e sicuramente la freschezza e la tenuta fisica nel tempo sono andati un po' a limitare quello che è stato il rendimento del giocatore nelle ultime stagioni.
Dopo l'ultima esperienza avuta a Torino con la Juventus durata solamente una stagione, il destino di Di Maria si trovava di fronte ad un bivio: sperare in un'altra chiamata di un club europeo o rientrare nella sua città natale, Rosario, per chiudere li la carriera?
La scelta è ricaduta sulla prima opzione visto che a volerlo nella rosa fu proprio il Benfica, squadra dalla quale la sua carriera ha avuto la svolta.... ed è anche il luogo in cui ha riassaporato questo benessere che è stato importante per ridare al giocatore lo smacco che aveva perso negli ultimi anni. Angel sembra tornato bambino, in campo si diverte, gioca tanto ed è anche decisivo: 5 gol e 1 assist dal suo ritorno che hanno incantato anche il pubblico presente sugli spalti: una nuova linfa, dialoga con i compagni come se la comunicazione con loro non si fosse mai interrotta, quando segna o serve l'assist per un suo compagno esulta come se quella fosse la sua prima partita fra i professionisti, disegna geometrie in campo che lasciano a bocca aperta ogni singolo tifoso che lo ha riaccolto in patria come un re.
Probabilmente tutto ciò richiama anche un sano romanticissimo, le favole nel calcio esistono e trasmettono emozioni come queste che rendono il tutto ancor più magico.
L'età come ho sempre pensato è solo un numero, un numero quasi irrisorio in determinati contesti, ma altrettanto impattante in determinati momenti della vita, come può essere la carriera di un giocatore che, nonostante i 35 anni suonati e finchè voglia e fisico lo assisteranno, vuole ancora divertirsi come un bambino.
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