Uscire sconfitti dallo stadio di Torino, quando per lunghi tratti si è dominata la partita, è avvilente, ma conferma quella regola, non scritta, secondo cui fino a quando l'arbitro non fischia la fine dell'incontro non bisogna abbassare la guardia e mantenere la massima attenzione. I rossoneri, reduci dalla netta sconfitta nel derby e da un inizio campionato per nulla convincente, dovevano dare un segnale netto, basato sul gioco e a seguire sul risultato. Complice un Torino sottotono, impreciso e confuso, i ragazzi di Giampaolo andavano presto in vantaggio, su calcio di rigore, e creavano altre occasioni per trovare il raddoppio, mentre la squadra di Mazzarri creava la prima occasione al 44' del primo tempo e un minuto dopo, complice una chiusura errata di Calabria e un'uscita avventata di Donnarumma, il "gallo" Belotti aveva la possibilità di cercare la conclusione, facile, che fortunatamente passava alta, sopra la traversa di una porta sguarnita. Durante l'intervallo i commenti sulla prova espressa dal Milan erano tutti positivi. L'innesto di Hernandez al posto di Rodriguez, il rientro di Calabria (attento in fase difensiva, ma non bene negli inserimenti e nei cross), ma specialmente il ruolo di Bennacer come regista basso, pronto a proporsi per velocizzare l'azione e se possibile, verticalizzare, davano certezze e una fluidità di gioco fino ad oggi sconosciute. Ancora incomprensibile perchè Giampaolo, allenatore stimato dagli "addetti ai lavori", preso per proporre il "suo" 4-3-1-2 preferisse un 4-3-3, con Suso esterno destro, lento e mai predisposto a prendere la linea di fondo, ma specialmente con distanze e movimenti poco adatti a questo gioco. Gli esterni erano troppo larghi, senza possibilità di sovrapposizioni e non vi erano, in mezzo, gli inserimenti dei centropasti. Pensarsi a nove punti era sufficiente per allontanare ogni pensiero negativo.
Ad inizio secondo tempo, dopo un'altra occasione nitida per portarsi sul 2-0, il Torino ha effettuato i cambi della "disperazione" per cercare la rimonta ed è in questa situazione che un ulteriore dubbio ha pervaso le menti dei tifosi milanisti: "Saprà Giampaolo leggere la partita, e grazie alla panchina lunga a sua disposizione, come mai in passato, portare a casa questa importantissima vittoria?". I due gol di Belotti in quattro minuti, la sconfitta finale, danno la sensazione che l'allenatore non sia riuscito ad aiutare la squadra. Terza sconfitta in cinque giornate, un inizio già visto, nel recente passato. I tifosi mugugnano, la classifica è brutta, ma specialmente mancano quelle certezze che ci erano state garantite, smarrite fra i dubbi di Giampaolo che minano il suo futuro e la nostra rincorsa a tornare fra le prime quattro squadre d'Italia.
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