Stefano Pioli, nato a Parma il 20 ottobre 1965, attuale allenatore del Milan, è reduce da grandissime stagioni che l’hanno reso protagonista, centrando diversi obiettivi che mancavano da ormai troppo tempo alla storica squadra del campionato italiano. Uno di questi è stato raggiunto proprio mercoledì scorso, conquistando l’accesso agli ottavi di Champions League dopo 9 lunghissimi anni, battendo il Salisburgo con un sonoro 4-0 a San Siro.
Facendo un salto nel passato, il mister, dopo aver guidato il Bologna dal 2011 al 2014, allenò la Lazio nella stagione 14-15, risollevando la squadra biancoceleste e classificandosi terza in campionato, portandola così a disputare la fase preliminare della coppa dei campioni, senza però qualificarsi alla fase a gironi.
Negli anni successivi prese in carico la panchina dell’Inter lasciata da Frank De Boer ma non avendo grandi risultati. Poi arrivò alla Fiorentina nel 2017, prendendo il posto di Paulo Sousa; essa fu un’esperienza molto particolare a causa della scomparsa del capitano della squadra Davide Astori nel 2018. Questo tragico episodio lasciò un grande segno sia nell’anima sia sulla pelle di Stefano Pioli, il quale si fece tatuare le iniziali del nome, del cognome e il suo numero di maglia (13), per averlo così sempre al suo fianco.
Il 9 ottobre 2019, con il pieno scetticismo della piazza rossonera, visto il palmarès privo di trofei e le varie esperienze passate, viene nominato nuovo tecnico del Milan, sostituendo l’esonerato Marco Giampaolo. In quella stagione ottenne l’accesso in Europa League, competizione che ovviamente non viene considerata all’altezza del club, il quale vanta di 7 Champions vinte nella sua bacheca.
La stagione successiva ci fu una grande svolta per il club rossonero, disputando una stagione a dir poco perfetta che vide sfuggire il titolo, vinto poi dall’Inter, per pochi punti. Il 23 maggio fu una giornata che rimarrà nella storia rossonera, il futuro era tutto nelle mani della squadra; per ironia della sorte, la vittoria per 0-2 contro l’Atalanta nell’ultima giornata di campionato, vide protagonista proprio l’ex centrocampista atalantino Franck Kessie con una doppietta, conquistando così la qualificazione alla Champions League dopo 7 anni, chiudendo inoltre il campionato al secondo posto con 79 punti totali e il record di vittorie (16) in trasferta.
Nel campionato 2021/22, grazie al “boom” di giovani talenti come Rafael Leao, Pierre Kalulu, Sandro Tonali e via dicendo, e anche grazie al fatale passo falso dell’Inter contro il Bologna, i rossoneri diventano campioni d’Italia dopo 11 anni e vincendo così il suo primo trofeo da allenatore.
Ora il compito del mister rossonero è quello di riaffermarsi tra le migliori squadre del campionato e ritornare protagonisti, come la storia racconta, nella Champions League, rendendo così i tifosi ancora più fieri della crescita della squadra, facendo gridare ancora più forte il coro diventato ormai virale.
Sì, Pioli è davvero "On Fire".
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