Ad una settimana esatta dall’inizio del settantaquattresimo Festival di Sanremo, non può non venire alla mente Nel blu dipinto di blu, la canzone italiana più conosciuta nel mondo, che, scritta da Domenico Modugno e Franco Migliacci, nel 1958 vinse la manifestazione canora (cantata dallo stesso Modugno e da Johnny Dorelli).
Penso che un sogno così non ritorni mai più
Mi dipingevo le mani e la faccia di blu
Poi d’improvviso venivo dal vento rapito
E incominciavo a volare nel cielo infinito
Volare oh, oh
Eh sì, Jannik Sinner ci ha fatto proprio volare domenica mattina, ci ha fatto svegliare prima del solito nel giorno festivo per definizione, ci ha attaccato tutti al televisore, ed in fine ci ha fatto “spiccare il volo” fino in Australia per alzare con lui quella coppa mai vinta prima da un italiano. Sì perché il ragazzo di San Candido (provincia di Bolzano) è un italiano vero (un pensiero commosso al compianto Toto Cotugno).
Per essere italiani veri non occorre per forza chiamarsi Bianchi, Rossi, Ferrari, Esposito o Romano, bisogna abitare e portarsi in spalla il nostro Bel Paese rispettandone le leggi, le tradizioni, i valori che da sempre dipingono il tricolore.
Bisogna parlare correttamente la lingua, conoscere la storia, dare tutti se stessi in maniera leale per onorare nel migliore dei modi la terra natia di Leonardo da Vinci, Dante Alighieri, Cristoforo Colombo, Enrico Mattei, Luciano Pavarotti, di Paolo Rossi, Gianluca Vialli e Gigi Riva per citarne alcuni.
Jannik con la vittoria della Davis a novembre che ha riportato l’Italia dopo quasi cinquant’anni sul gradino più alto del tennis mondiale e con la vittoria a Melbourne è entrato di diritto nella cerchia dei più grandi italiani di sempre.
E’ entrato e lo ha fatto con grande merito non solo per le vittorie sul campo, ma anche e soprattutto per la sua educazione, per il suo sorriso, per le sue esultanze mai scomposte, per il suo italiano parlato migliore di tanti altri, pur essendo nato in una zona di lingua madre tedesca, per tutti quei comportamenti che mostrano al mondo che gli italiani veri sono fatti così, non sono quelli macchiati di reati, di azioni vergognose.
Sinner è l’esempio positivo per le nuove generazioni, che invece di idolatrare ed emulare trapper malavitosi dovrebbero impegnarsi ogni giorno nello studio, nelle buone intenzioni, nel raggiungimento di traguardi utili a loro stessi e alla società che li circonda.
Il lavoro duro porta trofei, il delinquere porta in galera.
Il 14 luglio ci sarà la finale di Wimbledon, il torneo più prestigioso, quello più ambito dai tennisti. Nel 2021 Matteo Berrettini ci fece vivere due settimane da sogno, arrivando alla finale giocata e persa più che dignitosamente contro Novak Djokovic. La mia speranza è di rivedere Matteo nella forma fisica e mentale di quei giorni londinesi, magari vedendolo sfidare per il titolo il suo amico e connazionale dai capelli color carota.
Penso che un sogno così non ritorni mai più…
forza italiani veri, facciamolo diventare realtà.
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