“L’ossessione é un gioco che si fa da giovani.“
Questa frase è tratta da “ The prestige”, film del 2006 di grande successo e che forse Buffon avrebbe dovuto vedere a suo tempo.

Il portiere, ormai arrivato alle 40 primavere, in ottobre dello scorso anno annunciato la scelta di ritirarsi dal calcio giocato e che solamente la vittoria della Champions League avrebbe potuto farlo continuare almeno un altro anno.
Però, più ci si avvicinava alla fine della stagione più le dichiarazioni di Buffon facevano presagire che non sarebbe stata la sua ultima stagione da giocatore e così é stato.

Gianluigi Buffon, questo fine settimana, dovrebbe firmare un contratto di due anni col Paris Saint-Germain e il suo stipendio dovrebbe essere di 4 milioni di euro l’ anno.
Non sono i soldi ad aver mosso il portiere a fare questa scelta, ma l’ossessione di vincere il trofeo più importante d’ Europa: la Champions League.
Le finali perse nel 2003 con il Milan, nel 2015 col Barcellona e nel 2017 con il Real Madrid, hanno sicuramente aperto una ferita nell’ anima di Buffon, il quale non pare darsi pace finché non avrà finalmente conquistato l’ambito trofeo.

Ma “l’ossessione è un gioco che si fa da giovani”.
Buffon, come già detto, ha 40 anni suonati e, pur essendo ancora in ottima forma fisica, in qualche occasione ha dimostrato di non avere più i riflessi e la lucidità per poter difendere i pali di un top club.
Ed è naturale
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Buffon non può certo lamentarsi per la carriera e i titoli vinti: campione del mondo nel 2006 e vicecampione d’europa nel 2012 ( con la nazionale ), 9 campionati di serie A, 6 supercoppe italiane, 5 coppe Italia ( con la Juventus ) e una coppa UEFA ( con il Parma ), più numerosi record e premi individuali come miglior portiere.

Eppure Gigi non si dà pace, vuole la Champions League, la brama e probabilmente la merita.
Ma non era meglio mettere da parte gli egoismi e terminare la carriera nella Juventus?
Buffon, pur firmando con uno dei club più forti ed economicamente attrezzati del mondo, non ha comunque la sicurezza di vincere la coppa e potrebbe anche incontrare la squadra di cui è stato bandiera per 17 anni.
Se accadrà, se dovesse trovarsi nel suo stadio come avversario, forse solo in quel momento potrà rendersi conto di quanto sia stata sbagliata la sua scelta. Anche se vincesse la coppa, quale sarebbe la soddisfazione?
Sì, a livello personale forse tanta, ma vincerebbe con una maglia non sua, festeggiando con dei tifosi che non gli appartengono e in un club con cui non ha fatto la storia.

La Juventus è stata e sempre sarà la casa di Buffon, 17 anni insieme sono troppi per andarsene così e ritirarsi con i colori bianconeri sarebbe stato molto più bello, soprattutto per i suoi ex tifosi.
Questi ultimi faranno sicuramente il tifo per Gigi, ma avrebbero voluto un altro finale e non il rischio di vedere la loro bandiera vincere con un’altra maglia.