Anche quest'anno il Real Madrid sembra non aver intenzione di lasciare lo scettro di Campione d'Europa, almeno non facilmente. Dopo essersi sbloccati nel 2014 vincendo l'ambitissima decima, il Real è tornato quello degli antichi fasti.
Nonostante una stagione liguera buia per gran parte del tempo, in Champions League la squadra di Zidane nella fase ad eliminazione diretta ha scricchiolato solo nell'ormai noto match di ritorno dei quarti contro la Juventus.
Particolare pensare che le merengues abbiano vinto solo due volte la Liga negli ultimi sei anni, a fronte di ben tre Champions League.
Nella partita di ieri all' "Allianz Arena" il Real avrebbe meritato tutto forchè la vittoria, che nonostante tutto è comunque arrivata contro un Bayern sicuramente più combattivo e, soprattutto, sfortunato.
In vista del match di ritorno da disputare martedì al "Bernabeu" i due gol segnati in trasferta pesano come un macigno, con la sedicesima finale nella loro storia più vicina.
Il fattore Zidane si sta rivelando l'arma in più, nonostante nemmeno lui sia perfetto. Da quando è arrivato sulla panchina dei blancos nel gennaio 2016, non è mai stato eliminato in Champions. L'ultima eliminazione madridista nella competizione risale alla semifinale del 2015, quando fu proprio la Juventus a staccare il pass per la finale di Berlino.
Il Real non produce un gioco spumeggiante, ma la qualità della rosa, comunque più scarna di elementi rispetto alla stagione passata, fa comunque la differenza. E per una sera non è stato nemmeno Ronaldo dipendente.
Sia nella partita in casa contro la Juve che ieri contro il Bayern, son stati i cambi anche un po' troppo azzardati a decidere il match in proprio favore, sintomo del fatto che Zidane non ha paura di rischiare, anzi.
Il Bayern a Madrid dovrebbe fare un'impresa per eliminare una squadra che, polemiche arbitrali degli ultimi anni a parte, è comunque la più forte. Se non ci dovessero riuscire i bavaresi sarà il turno di una tra Liverpool e Roma provare a far cadere il "Reino blanco de Europa".
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