La situazione che si sta venendo a creare all'interno della società mi fa pensare a quelle aziende appena acquisite da proprietà straniere, o reduce da una fusione, dove i nuovi manager forti dell'incarico ricevuto procederanno al taglio dei dipendenti.   

Al di là delle parole diplomatiche e di circostanza di Gazidis, soprattutto per far calmare le acque, credo assisteremo all'ennesimo colpo di spugna, da un lato il manager sudafricano senza peli sullo stomaco, completamente estraneo è lontano dal mondo Milan, in linea con il pensiero e il modo di fare di un fondo speculativo come Elliot, che detiene il pacchetto di maggioranza dei rossoneri, che badano esclusivamente al profitto, quindi freddo calcolatore, tagliatore di teste, non avrebbe nessuno scrupolo né peso sul cuore, come ad esempio il non rinnovare e perché non cedere un prodotto del settore giovanile che diventerà uno dei più forti portieri al mondo (se rimanesse al Milan diverrebbe non solo bandiera, ma in vent'anni potrebbe superare le 1000 presenze in rossonero), come non avrebbe nessuno scrupolo nel vendere un Theo Hernandez , qualora una società si presentasse in estate con 60/70mln, tutto in nome del dio denaro e dei conti a posto (vedere Pallotta a Roma che dalla vendita guadagnerà un centinaio di milioni) Sensi era ben altro presidente, come Moratti e Berlusconi prima che si stufasse del giocattolo Milan.

Dall'altra il duo Boban-Maldini, dirigenti inesperti per carità, ma bandiere rossonere che hanno a cuore il presente ed il futuro rilancio del Club, nella maniera più celere possibile... tanto da denotare insofferenza in più frangenti, per la situazione frustrante in cui si ritrovano, dove il loro lavoro viene vanificato dal dirigente sudafricano, che ricordiamo è incompetente in materia di giocatori.

Due anime inconciliabili, costrette sempre a scontrarsi e quindi destinate a separarsi a fine stagione, Gazidis preferisce avere accanto persone che seguano in maniera rigida la filosofia della "proprietà" (solo sulla carta), se io fossi un dirigente che non ha nessun legame, simpatia, vicinanza alla storia, tradizione e cultura di questi colori, non avrei problemi quindi a privarmi di un beniamino dei tifosi e futuro campione, dato che l'unico imput e parametro che seguirei sono i benefici di quanto ricavo da un eventuale vendita, ed un risparmio in termini di costi...

La poca coerenza di questa proprietà con il suo AD, di cui a quanto pare gode di illimitata fiducia, là si denota in tante cose: 

- dalla totale assenza dei Singer in ogni aspetto della vita del club;

- la totale assenza di un presidente come Scaroni, presente e sorridente solo in eventi dove bisogna propagandare lo stadio, [giornalista] presidente cosa ne pensa di Theo Hernandez? [Scaroni] "con lo stadio nuovo faremo faville"[ giornalista] è contento di come gioca la squadra? [Scaroni] "con lo stadio sarà tutto più bello"..[giornalista] ultima domanda presidente, cosa pensa di questi cali nel secondo tempo, questa tensione, l'ennesimo derby perso 4 a 2 dopo essere stato in vantaggio di 2 gol? [Scaroni] " con lo stadio nuovo incanteremo anche i serpenti" .

- Chiedere tempo alla tifoseria, sul fantomatico illusionistico progetto di rilancio, quando di anno in anno si cambiano dirigenti e allenatori, denotando loro in primis la mancanza di pazienza.

- La poca pazienza fa capire ancora una volta che il progetto non c'è, si procede a tentativi, tentativi di trovare un mago Otelma, che faccia le "nozze coi fichi secchi" piccola spesa massima resa..

-  Tutte queste scommesse sul piano manageriale e non solo, non fanno altro che fornire sempre alibi al fondo speculativo, della serie "la colpa è di tizio o di caio";

- la mancanza di investimenti veri, vedi settore giovanile, (l'unico investimento è il piano edilizio, ma tutto questo non porta ne porterà benefici al Milan, il solo stadio porterà ricavi al Milan non appena sarà ultimato, (4 anni quindi, ottimisticamente parlando) quindi ci vorrà un bel po', il resto hotel, centri commerciali etcetera, porterà benefici a chi ha interesse in questo...

- se ti dai l'obiettivo Champions in maniera imminente, per puntare ai 50 mln, e alle sponsorizzazioni, pare un azzardo affidarsi solo a ragazzini, dovresti puntare ad un mix, con giovani che possono crescere accanto a giocatori con esperienza, da prendere anche in prestito, Ibra ad esempio ha portato tantissimo, così da poterla centrare più agevolmente.

- Questa stessa rigidità di vedute oltre che cecità da una parte della dirigenza dimostra ancora una volta come non si abbia a cuore il reale  interesse per il rilancio di questi colori, se Ibra fosse stato preso lo scorso gennaio senza assurde opposizioni del "competente" Gazidis, il Milan sarebbe molto probabilmente (anche se non è certo) entrato in Champions, con la contentezza di tutti, proprietà, dirigenza, giocatori, tifosi...


Queste lotte intestine nella dirigenza fanno solo il male del Milan.