Sempre più agitate le acque in casa Milan. Nel mondo del calcio i risultati sono tutto. Ancor di più quando ti chiami Milan.
I pessimi risultati delle ultime 5 giornate di campionato hanno alzato un polverone a Milanello. E la crisi sembra non avere fine. Non si vede la luce alla fine del tunnel. Il processo in casa Milan è iniziato.
Chi è il colpevole? Il capro espiatorio, Montella, oramai è a Siviglia. Molto probabilmente verrà esonerato anche dalla squadra spagnola. La sonora sconfitta 0-5 in finale di Coppa del Re, contro il Barcellona, è il culmine di una stagione tutto tranne che esaltante per l’aeroplanino. Il buon Vincenzo quest’anno sembra aver smarrito la bussola. Solo disastri per lui, sia in Italia che in Spagna. A chi dare le colpe quindi? Gattuso? Direi di no. Ringhio ha mostrato qualità che potrebbero portarlo ad una carriera di tutto rispetto. A mio avviso, il prossimo anno Ringhio deve rimanere alla guida del Milan.
Sono i giocatori i colpevoli? Da dicembre a marzo quando c’era una condizione fisica al top e non c’erano infortunati la squadra girava. Giocava. Vinceva. Alcuni dei nuovi acquisti si sono dimostratati all’altezza del Milan. Calha, Bonucci e Kessie devono essere punti fermi su cui ricostruire la prossima stagione. Insieme a Romagnoli e Calabria. Imprescindibili per il Milan della prossima stagione. Non deve esserci nessuna rivoluzione. Le basi ci sono. Servono tasselli giusti, che si incastrino alla perfezione al puzzle attuale.
Non è l’allenatore, non è la squadra, quindi chi è il colpevole? Il dito è stato puntato dritto verso Massimiliano Mirabelli. Il problema è strutturale. La squadra è stata costruita in maniera disordinata. Con poco senso logico. Molti calciatori sono stati presi per giocare con un 3-5-2 o 3-4-3. Alla fine si sono rivelati inadatti a questo modulo. Il 4-3-3 più congeniale non ha dato i frutti sperati. Senza una punta da 20 goal e senza esterni veloci che vedono la porta i goal non ci sono. E i risultati neanche. Questo ha portato la società ed Elliott a mettere in dubbio l’operato di Mirabelli.
Elliott, che vuole tutelare il suo investimento, starebbe pensando di affiancare qualcuno a Mirabelli o come soluzione estrema, di sostituire l'attuale direttore sportivo.
Anche dalla Cina traspare amarezza e delusione per le ultime deludenti prestazioni da parte del Diavolo. Inoltre, Yonghong Li sembrerebbe aver frenato l'acquisto a parametro zero di Bernard, l'esterno sinistro in scadenza con lo Shakhtar.
I problemi per Mirabelli non finiscono qui: come riportano diverse testate giornalistiche, Elliott vorrebbe un rafforzamento di tutto il management sportivo.
Mirabelli ha le sue colpe, non c’è dubbio. Una nuova rivoluzione sembra essere alle porte. Allora io vi chiedo: è davvero lui il principale responsabile della crisi del Milan?
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