L'inverno è cominciato da appena un mese, ma di stagioni ne sembrano già passate parecchie da allora. Il giorno 2 dell'inverno, ossia il 22 dicembre 2019, siamo stati testimoni di quanto sarebbe stato freddo e di come il Natale per noi milanisti sarebbe stato arricchito da 5 bei regali bergamaschi. Notte fonda. Gioco, corsa, velocità......l'Atalanta. Noi? partitella di allenamento dopo nottata in discoteca. Il risultato rappresenta il punto più basso degli ultimi anni, anche se, purtroppo, il punto più basso, di anno in anno, si è sempre spostato un pò più giù. Oggi ci ritroviamo a festeggiare una vittoria sofferta e meravigliosa contro quell'Udinese che in una sera di fine agosto ci aveva già fatto capire bene come sarebbe proseguito il nostro campionato. L'ovvio spartiacque è stato l'arrivo di Ibra. Abbiamo veramente bisogno di un giocatore, pardon un campione, di anni 38?
L'amara risposta l'ha data Pioli: "E' una manna dal cielo". In queste 5 parole c'è tutto: il sogno di una squadra giovane che attraverso il gioco cresca e cominci a vincere si scontra con la realtà di una squadra giovane, impaurita e senza una guida, tecnica e societaria. Evviva il salvatore, dunque! Ibra deve per forza di cose essere uno e trino: giocatore, allenatore e dirigente. Gioca 2 partite intere e un tempo. 7 punti. Vero che gli avversari non erano Inter, Juve e Lazio, vero, però, che queste partite le ha determinate. Con la Samp, il suo ingresso ha dato una scossa, non è bastato per vincere, ma qualcosa si è intravisto. Con il Cagliari gol e uno annullato. Con l'Udinese decisivo nel gol della vittoria nel duettare, seppur con rimpallo, con Rebic. La cosa più rilevante è la sua presenza in campo. Tiene (pre)occupati i difensori, vince i contrasti aerei e, anche se sembra una banalità (per noi milanisti, non lo è), sa cosa fare con il pallone tra i piedi. Allena in campo, dirige i compagni, li sprona e li cazzia quando serve e toglie la paura. A fine partita diventa dirigente.
Mai visto, ricorderò male sicuramente, due dirigenti, Boban e Maldini in questo caso, scendere in campo quasi per ringraziare un giocatore, a meno che fosse una finale. Ibra non può e non deve essere la risposta a tutto, ma qualcosa si muove; giocatori poco utilizzati e poco apprezzati stanno alzando la testa, altri troppo utilizzati e in passato troppo sopravvalutati, la stanno abbassando, forse per non alzarla più, se non in altre squadre. L'inverno è finito? No. Sempre lungo e sempre duro, ma i semi per una primavera più rosea forse sono stati piantati. Venerdì a Brescia si riparte, campo sempre ostico per noi, anche quando il Milan dominava....mi piace ricordare una vittoria sofferta e fondamentale per l'ultimo scudetto 2011 ottenuta nel finale, assist di Cassano e gol di Robinho. Giocatori che non furono particolarmente amati, ma con i loro piedi adesso sarebbero una manna dal cielo.
Forza Milan!!!
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