Non è naturale fischiare la propria squadra, in particolare il Milan, e quando accade ed è tutto uno stadio a farlo vuol dire che si è creata una frattura molto grave.  
Chi ama il Milan infatti riempiva gli stadi in Serie B, tanto quando trionfava in Europa e nel Mondo. Mi ricordo ancora, nel periodo che si galleggiava nei bassi fondi della classifica e si tornava in Serie B come un giocatore onesto, non certo un campione come Joe Jordan, detto "lo squalo", era amato dal pubblico per il suo impegno e per il suo agonismo. 
In una occasione ero allo stadio e Jordan se ne stava in panchina, ad un certo punto della partita il pubblico intonò comunque il suo nome e lui si alzò salutando i presenti.  

Domenica invece, dopo aver sostento comunque la squadra, il comportamento in campo ha determinato il crollo del rapporto fiduciario verso una squadra spenta, senza cuore e forse anche senza legami forti tra i calciatori. 

E i legami sono fondamentali perchè solo il collettivo può ottenere risultati, che non sono necessariamente trionfi o vittorie, ma essere nella partita dal 1° all'ultimo minuto senza aver paura di sporcare la maglia.  

Purtroppo è un rischio che si corre quando si cerca di costruire una squadra fatta essenzialmente da giovani da un lato ed una serie di giocatori più maturi ma che si sentono in discussione dall'altro. Perchè non posso pensare che l'ossatura della squadra, che è la stessa dello scorso anno, possa aver dimenticato dal giorno al mattino di avere grinta e classe. Posso invece pensare che giocatori rimasti fino all'ultimo sul filo non capiscano se sono ora o meno nel progetto, magari già destinati al mercato invernale. Parlo di Rodriguez, che a mio parere rimane uno con capacità in particolare in difesa, ma mai arrivato a livelli di qualità così bassi nel Milan mentre nella nazionale svizzera rimane uno dei top.  Parlo di Kessie, come di Calhanoglu, di Biglia, di Suso, di Borini, di Catillejio.  Parlo anche di Conti che è stato quasi invitato ad andare altrove.   Tutto questo rende i legami molto fragili.

E questo quadro difficile mi sembra non sia stato ben compreso da Gianpaolo che da un lato ha reso ancor più "colpevoli" i vecchi ma dall'altro non pare ancora aver capito i nuovi. Compiendo poi anche in corso di partita clamorosi svarioni nei cambi.

Prendiamo l'ultima partita: davanti ad una squadra che aveva molta gamba ha messo in campo dei camminatori, senza un minimo di turnover rispetto a giovedì. Ha lasciato in campo il turco che era in confusione totale tanto che è stato l'ispiratore dei primi due goal degli avversari e non ha coperto nemmeno le fasce. Così Calabria (in una fase già poco ispirata) era lasciato solo da Suso, mentre sull'altra Theo Hernandez ha manifestato lacune pazzesche in difesa e zero capacità offensiva. In generale Gianpaolo ha prima bruciato definitivamente i vecchi, ma dall'altro non ha valorizzato i giovani. Gianpaolo avrebbe dovuto dall'inizio mettere in campo maggiormente i nuovi acquisti, permettendo loro di respirare inserendo poi i "vecchi". Il pubblico sarebbe sicuramente stato più paziente con i nuovi e avrebbe capito l'uso alla bisogna dei Rodriguez o dei Biglia. E poi che tristezza vedere in panca Paqueta e Bonaventura ma anche lo stesso Conti.
Come anche la poca lucidità nei cambi moduli. Io non sono ancorato ad un modulo, la penso di più come Gasperini, ed inoltre durante una partita puo capitare di cambiare modulo. Ad esempio io sarei passato alla difesa a tre con la Fiorentina visto che non mi dava punti di riferimenti davanti e mi bucava da tutte le parti. In particolare quando è stato espulso Musacchio.

E su Musacchio apro un altro capitolo che tocca la dirigenza. Io ho fiducia in Boban e Maldini mentre Massara lo conosco poco. Però come può una dirigenza, seppur in fase di difficoltà economica e con l'idea della squadra giovane, non pensare che qualche vecchietto arzillo possa essere ancora utile? Zapata sicuramente non sarà un campione ma in velocità è molto più dotato di Musacchio, e in parte anche di Romagnoli.  Ma visto il progetto Caldara-Duarte, non aveva più senso tenersi Zapata e cedere Musacchio?
Visto che abbiamo due difensori destri che sul lato difensivo hanno qualche lacuna, e visto che si è voluto tenere Suso, ben sapendo che è un uomo di fascia e non un trequartista, perchè non confermare per un anno Abate? Anche perchè alla bisogna poteva fare il centrale viso che si sapeva che Caldara non recuperava fino a novembre. Per non parlare di Cutrone. Cutrone probabilmente non diventerà un fuoriclasse ma è un uomo-squadra, uno che ci crede ed ha cuore. Inoltre poteva essere il vice Piatek. Invece così non abbiamo un vice Piatek e abbiamo un Rebic che non si capisce perchè sia stato acquistato visto che non vede il campo.

Sono tanti insomma i temi e non penso possano essere superati solo con un cambio dell'allenatore, in particolare in corsa. Ma la dirigenza deve mettere chiarezza! Se questo è l'allenatore e questi sono i giocatori su cui puntare devono essere responsabilizzati a dare il massimo e aiutati a diventare gruppo.

Qualche settimana fa avevo scritto di spifferi di malumore nascenti nello spogliatoio evidenziati sia dal post di Paquetà come dal nervosismo di Piatek. Alcuni mi hanno criticato per questo passaggio. Ma le facce e la mimica di domenica sera hanno impietosamente mostrato come vi sia una difficoltà di dialogo tra i giocatori. Qualcuno ha criticato Piatek perchè a fatto presente a Leao che doveva "tagliare" per cogliere il pallone sul secondo palo, dopo che lo stesso Piatek con il suo movimento aveva creato un buco portandosi via due giocatori.
Ma il problema non è questo, bensì quello che ancora in un paio di occasioni non si è fatto quel movimento e nemmeno dalla panchina arrivavano suggerimenti, dunque pare non esservi fiducia o non si capiscono i messaggi tra compagni... 
Poi con l'uscita di un pessimo Piatek abbiamo visto Leao giostrare al meglio e segnare un bel goal.  

La partita con il Genoa ci dirà molto...