Ad un passo dal titolo di campione d’inverno, io do ragione alle parole di Mister Pioli, che ha reso questa squadra più matura e più consapevole dei suoi mezzi anche grazie l'inserimento di Big. Mister Pioli dice: "campioni d’inverno? Non vuol dire nulla".
In queste parole ci rivedo la saggezza di un uomo che non fa proclami, non getta responsabilità sulla squadra, non chiede ai suoi ragazzi più di quello che già stanno facendo e sopratutto li sprona a cercare di arrivare fino in fondo, perché le chiacchiere non portano trofei e risultati ma solo brutti scivoloni quando gli obiettivi non si raggiungono. In ogni caso campioni d’inverno l’armata rossonera ancora non lo è e uno scoglio si para davanti, una montagna che si chiama Atalanta, ha tinte nerazzurre ma non è Interista, sebbene potrebbe favorire proprio la parte nerazzurra del naviglio, Udinese permettendo sia chiaro. L’Atalanta, che viene a farci visita in quel di San Siro sarà un’altra prova, ci potrà dire se questo Milan ha le carte in regola per poter sfidare tutti a viso aperto in questa stagione, nonostante assenze pericolose, su tutti Chalanoglu e Theo Hernandez ma senza dimenticare Bennacer, i tre sono stati sostituiti ma averli vorrebbe dire sfidare chiunque, consapevoli dei propri mezzi e con gli uomini migliori.

La trasferta di Cagliari ci ha mostrato un Milan a due facce, un Milan che ragiona da big, che segna in avvio e che sa subire e quando attacca diventa molto pericolosa, anche senza i suoi titolari al completo, è un Milan a cui non puoi cedere nemmeno un millimetro perché lì c’è sempre in agguato un Ibrahimovic che segna un 2 a 0 devastante, che ammazza la partita fino all'espulsione. Il rovescio della medaglia però sono le ennesime assenze che si aggiungono ad una stagione che appare sciagurata, tra infortuni, Covid e ora pure le squalifiche, già perché contro la banda di Gasperini il Milan non avrà Romagnoli (sostituito da un ottimo Kalulu che però ancora pecca su come tenere la posizione, vedi l’azione in cui Cerri colpisce di testa e la manona di Donnarumma dice no ad un 1a2 sanguinoso), ma sopratutto non avrà Saelemaekers, incosciente nel causare due falli evitabilissimi, e conseguente espulsione, ma il piccolo belga è e rimane una pedina da non sottovalutare nei meccanismi di questo grande Milan, Castillejo è un’ottimo sostituto, ma pecca in quella fase che solo il Belga riesce a fare, arretrare fino alla fase difensiva per aiutare un Calabria, che fino ad ora è costretto a fare gli straordinari ma che non delude affatto anzi pare essere un giocatore rinato sotto la cura Pioli, gioca con spensieratezza tiene il campo e copre come un Terzino di esperienza dalla T maiuscola.
Le assenze si fanno sentire insomma, ma quando cominci a vincere nonostante tutto, allora forse capisci che quest’anno puoi fare la differenza, ma non chiamatela fortuna, no, affatto, è la consapevolezza dei propri mezzi, il sapere di essere forti e di non avere paura di giocare la partita fino alla fine, e non importa se davanti hai Inter e Atalanta o Spezia e Crotone, l’importante è strappare punti fino all’ultimo per poi arrivare alla fine e tirare le somme.

Sabato prossimo tutti insieme tiferemo il Milan, tenere la testa della classifica sarebbe un colpaccio, certo come dice Mister Pioli non significa nulla ma snocciolando le statistiche vediamo che difficilmente chi vince il girone d’andata perde lo Scudetto in primavera, nel nuovo millennio esistono poche eccezioni, solamente la Lazio nel 2000, la Juventus nel 2002, nel 2003, nel 2016 e nel 2018 hanno vinto lo scudetto dopo aver perso la prima parte di stagione. Se questo non bastasse si può allargare lo spettro e si può osservare che solamente nel 1935-36 il club campione d'inverno è andato oltre le prime tre a fine stagione. In termini di percentuali Il 68,18% dei club campioni d'inverno è diventato anche Campione d’Italia in primavera. Tutto ciò per dire che è vero che non vuol dire nulla, ma con un Mandzukic in più e un rinforzo giusto in difesa, senza dimenticare Meitè, anche il Milanista più scaramantico si potrebbe perfino sbottonare, ma guai farsi sentire da Mister Pioli, sempre concentrato sulla prossima partita.

Per la prima volta nella sua carriera nei Top-5 campionati europei, Zlatan Ibrahimovic ha trovato il gol per nove partite da titolare consecutive. Fonte Opta. Questo dato basta per far capire che il Milan può far paura perché il 39enne non ha ancora finito di far goal e vuole battere record su record, ma quel nove si riallaccia di nuovo ad un grande campione quel Mario Mandzukic, che finalmente ha detto si al Milan, tutti i documenti sono compilati e la sua immagine campeggia sulla pagina ufficiale del sito di Ac Milan, una tigre affamata, che nonostante abbia avuto una carriera impressionante, 24 titoli vinti tra Germania, Spagna e Italia, ora si impegna in una nuova sfida, guidare questa banda di ragazzini nel cercare di raggiungere vette sempre più alte.
Il mercato però ancora non è finito e il Milan ha bisogno di almeno un'altro difensore dopo la partenza di Duarte e gli acciacchi di Kjaer, che ieri è uscito per una sciatalgia, la coperta lì dietro è un po' corta, si spera di chiudere per quel giovane di ottime prospettive, certo il prestito non è una formula conveniente, ma come detto nel blog precedente Maldini è uno che sa cosa fare ed evidentemente ha già capito come muoversi e quando si orienta verso un giocatore, cercato anche in estate sua ammissione nel pre partita di Sky, è perché il rapporto degli scout e in questo caso di Moncada è stato positivo, quindi per l'ennesima volta vi dico fidatevi dell'area dirigenziale e in particolar modo di quella che si occupa della parte sportiva, perché sa quello che fa e lo fa in maniera ottimale.

Come detto in precedenza, lo sguardo ora è proiettato verso quell'Atalanta che arriva Sabato in quel di San Siro, e il recupero di Kjaer che è essenziale e con lui in campo, dati alla mano il Milan solo nel 2020 vinto il 78% delle partite (7/9). Senza il danese, invece, la percentuale scende drasticamente, al 17% e non solo con l'ex Atalanta in campo in 20 partite il Milan ha tenuto una media di 0.9 goal subiti mentre in 4 che lui non c'è stato la media gol è salita al 1,75, è insostituibile e tutti noi speriamo di tenercelo stretto ma sopratutto vederlo in campo perché contro Zapata e company serve una dimostrazione di forza sopratutto in difesa. Perché è vero che essere campioni d'inverno non significa nulla, è vero che è solo un dato creato per arricchire le statistiche, ma sono le stesse statistiche che ci dicono che chi vince il girone di andata alla fine la spunta, sognare non costa nulla si dice e questi sogni per il gruppo Milan e i suoi tifosi non sono usati anzi sono nuovi di pacca e sopratutto necessari per raggiungere il vero obiettivo, quella qualificazione alla coppa europea che conta, da non dimenticare che quella minore manca ancora in bacheca e l'ambizione non deve perdersi, mai, nemmeno nelle piccole cose altrimenti la Juventus non avrebbe vinto 9 titoli nazionali consecutivi e fatto 2 finali di Champions.
Forza e coraggio, ma sopratutto Forza Milan!