La riflessione di questo articolo parte dalla lista ufficiale del Milan per l'Europa League, con solo tre italiani in lista A. Nel 2018 la lista A conteneva nove italiani più Jose Mauri argentino di nascita, ma calcisticamente italiano visto che ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili italiane.

In origine fu Milan Foot-Ball and Cricket Club
«Finalmente! Dopo tanti tentativi infruttuosi, finalmente anche la sportiva Milano avrà una società per il giuoco del football. Lo scopo di questa nuova società sportiva è quello nobilissimo di formare una squadra milanese per concorrere alla Coppa Italiana della prossima primavera. All'uopo, la presidenza ha già fatto pratiche ed ottenuto per gli allenamenti il vasto locale del Trotter. La nuova società avverte che chiunque desideri imparare il football non avrà che recarsi al Trotter nei giorni stabiliti e troverà istruttori e compagni di giuoco.» (La Gazzetta dello Sport, 15 dicembre 1899)

Esisteva una solo squadra di Milano ed era rossonera, gli "stranieri" furono alla base dei dissidi che portarono alla nascita del Football Club Internazionale.
Lo straniero rappresentava ancora una sorta di tabù per quello sport d'inizio '900. Questo nonostante diversi giocatori che militavano in squadre italiane, fossero stranieri (svizzeri e inglesi). Questo problema creò una frattura all’interno del club, dividendolo in due fazioni opposte. Una sosteneva di condurre una politica di tipo "nazionalista", evitando rigorosamente di tesserare giocatori di diversa nazionalità salvo quella italiana. Come controparte c’era la fazione (inizialmente minoritaria) che sosteneva invece l’importanza del ruolo dei componenti stranieri nella fondazione della società. Nacque così ufficialmente la società Football Club Internazionale e la Milano rossonera tenne una politica "nazionalista".

La discriminazione di allora degli stranieri come tutt'oggi a volte avviene fu sbagliata, ma questa semplice storia ci ricorda come il Milan sia sempre stato fondato su una forte identità italiana che poi è stata arricchita da grandi campioni stranieri. Fino a tre o quattro anni fa ho sempre pensato che il nome Internazionale era proprio appropriato per l'altra squadra di Milano.
Oggi la situazione fra le due squadre di Milano si è invertita, il Milan nella lista UEFA consegnata ieri non è riuscito a riempire i quattro slot a disposizione per i giocatori cresciuti in vivai nazionali e i quattro slot per giocatori cresciuti nel vivaio del Milan, ha potuto inserire solo tre giocatori su quattro, per quanto riguarda il vivaio italiano, che sono Tonali, Romagnoli e Kessie, più due su quattro cresciuti nel vivaio del Milan, A. Donnaruma e Calabria. Nell'attuale rosa del Milan ci sono "solo" sette italiani di cui due Maldini e A. Donnaruma vedono il campo solo dalla panchina, dall'altra parte di Milano il trend invece si è invertito con l'arrivo di Conte in panchina e siamo passati da una squadra quasi totalmente "internazionale" ad avere nove italiani in rosa.

Le ultime tre sessioni di mercato hanno portato al Milan quasi solamente giocatori stranieri, forse al momento non ci sono italiani che rientrano nei parametri tecnici ed economici della società, forse il decreto crescita che permette di risparmiare sulle tasse di chi viene dall'estero ha favorito la diminuzione degli italiani in rosa, io spero che in futuro non troppo lontano Pobega, Brescianini, Colombo e gli ex primavera, possano trovare spazio nel Milan e che oltre a puntare su campioni stranieri si torni a puntare anche su campioni italiani.

IN OGNI CASO FIDIAMOCI DI MALDINI CHE STA RIPORTANDO PIANO PIANO IL MILAN DOVE DEVE STARE